e per lavori di edilizia necessari ai già esistenti. Prossima scadenza dei termini per i progetti degli enti locali.
dal Comitato io amo ❤️ i nidi comunali Taranto riceviamo:
Scade il 21 maggio il termine dato dall’avviso del MIUR (pubblicato il 23 marzo u.s.) per l’assegnazione di un fondo di 700 milioni, destinato agli enti locali che presenteranno progetti per opere di edilizia (dalla messa in sicurezza, alla riqualificazione, alla costruzione di nuovi edifici) che riguardino gli asili nido, le scuole per l’infanzia, e i centri polifunzionali per servizi alla famiglia.

Ci auguriamo fortemente che il nostro comune non voglia perdere questa occasione, e che (previo confronto con le forze sociali e sindacali tutte) voglia presentare nei termini un progetto per l’utilizzo del fondo innanzitutto per mettere in sicurezza e riqualificare i 10 asili nido che possiede (di cui già uno al Paolo VI). Ma anche per per realizzarne almeno un altro ex novo (o riconvertendo ad uso di asilo nido un edificio dismesso) in zona della città che ne è del tutto priva e/o presenti un tessuto sociale svantaggiato.
Pensiamo sia opportuno utilizzare il fondo innanzitutto per rafforzare ed incrementare la rete di asili nido a gestione diretta esistente nel territorio cittadino, perché la copertura del potenziale bacino di utenza attuale è del tutto insufficiente a garantire il diritto alla formazione (di cui al d. Lgs. 65/17) delle bambine e dei bambini da 0 a 3 anni.
A differenza della scuola dell’infanzia che, anche nella nostra regione, raggiunge già percentuali di copertura che vanno oltre al 90%, gli asili nido si attestano intorno al 5 %. C’è un grosso divario da colmare non solo rispetto alle realtà del centro-nord ma rispetto all’Europa che già dal ‘96 ci chiedeva di raggiungere almeno il 33%.
Come ha ricordato il ministro Patrizio Bianchi nel presentare l’avviso “potenziare gli asili nido, e le scuole per l’infanzia significa dare non solo più opportunità educative alle bambine e ai bambini, riducendo le disuguaglianze sociali e territoriali, ma anche incrementare l’occupazione femminile” e dare una spinta alla natalità .