Dallo stress alla depressione
Sarebbe solo un eufemismo, anche abbastanza drammatico, affermare che la vita sia diventata stressante, durante l’epidemia del COVID-19. La combinazione di problemi economici, la perdita della scuola non solo come luogo di educazione e formazione ma anche di vita dei nostri figli, oltre che il potenziale pericolo per la salute, ha reso estremamente impegnativo il vivere quotidiano delle famiglie. Si prevede così che i problemi di salute mentale aumenteranno drammaticamente come effetto secondario del COVID-19 e delle misure, efficaci o meno, che sono state messe in atto per contenerlo. Le conseguenze a lungo termine su bambini e ragazzi con l’aumento dello stress e dell’ansia combinato con la depressione dei genitori stanno iniziando solo ora a delinearsi all’orizzonte come un’evento molto pericoloso. I bambini esposti a questi situazioni sviluppano un aumento del rischio di problemi di apprendimento e comportamento che si ripercuoterà sul loro essere adulti e sulla socialità e l’economia del mondo che saranno chiamati a gestire e ricostruire.
Dobbiamo sviluppare un approccio che aiuti i genitori ora e protegga il futuro dei bambini.
Ansia e depressione dei genitori
Succede che le madri in attesa e quelle con bambini piccoli stiano sperimentando un severo incremento dei sintomi ansiogeni e di depressione. Sebbene il parto sia spesso atteso con ottimismo ed entusiasmo, nella normalità circa il 10-20% delle donne incinte sperimenta anche problemi di salute mentale durante le settimane immediatamente prima e dopo la nascita. E’ risaputo che la depressione, l’ansia e altri disturbi mentali possono essere aggravati da un aumento dello stress legato alla gravidanza e alle esperienze postpartum. Ma non è scientificamente noto come i fattori di stress di una epidemia come quella in corso possano influire su queste complicazioni. Sono in corso diversi studi, spesso relativi a sintomi auto-riferiti, come quello del Brigham and Women’s Hospital (Boston, USA), dove sono stati trovati estremamente esacerbati i tassi di depressione, ansia generalizzata e sintomi del disturbo post-traumatico da stress (PTSD), in relazione alle preoccupazioni per la salute legate al COVID-19; non si è ancora sicuri degli effetti a lungo termine di questo nuovo fenomeno di massa. Questi dati sono particolarmente preoccupanti perché i bambini piccoli sono altamente vulnerabili alla malattia mentale genitoriale a causa della loro totale dipendenza per la sopravvivenza e per l’acquisizione e lo sviluppo delle competenze base alla vita. Più in generale si può tranquillamente affermare che la convivenza con genitori (o anche operatori sanitari, insegnanti o altre figure genitoriali vicariate) affetti da disturbi mentali ed emozionali con conflitti domestici in corso e stress economico, sono stati associati a un peggioramento della salute mentale in più gruppi di età di bambini e adolescenti.
Stress Genitoriale
Lo stress genitoriale può portare a interazioni distruttive e conflitti domestici, arrivare all’utilizzo di una dura disciplina o al suo contrario troppo lassista, oppure semplicemente e pericolosamente fare diventare sempre meno disponibili a comprendere i bisogni dei bambini. Per i genitori, la depressione contribuisce all’insorgere di problemi di salute, spesso troppo trascurati dal sistema sanitario perché estremamente concentrato sulle procedure Covid-19. I tassi di suicidio sembrano essere in aumento non solo per motivi di collasso economico ma anche mentale e di nuova diffusa credenza d’inadeguatezza al ruolo genitoriale. Affrontare il disagio mentale ed emozionale dei genitori, ma anche degli insegnanti e degli operatori sanitari, mitigherebbe gli effetti sulla salute dei figli rafforzandone le abilità di gestire anche altri fattori di stress come la DID (la Didattica Integrata a Distanza) e tutti i cambiamenti relazionali attualmente in atto oltre che a predisporli alla giusta resilienza per i futuri imprevedibili eventi.
Piccoli ma importanti gesti
Sebbene molte delle cause dell’attuale stato di salute psico-sociale sembrano porsi al di fuori dal nostro controllo in realtà non lo sono; a prescindere da ogni condizione esogena possiamo sempre provare a ristabilire una controllo interiore che può sanificare la nostra vita relazionale e genitoriale. Rammentiamoci che le nostre emozioni hanno sempre un senso e che non siamo gli unici a viverle, molti altri genitori sono angosciati e cercano di risolvere il problema di come prendersi cura di se stessi e delle proprie famiglie; ristabiliamo con noi e con loro un contatto, parliamone, manifestiamo il nostro sentire. Insieme si finisce per mettere in comune non solo le paure ma anche le vie d’uscita, le soluzioni a volte inaspettate e creative. E’ quasi sempre utile condividere le proprie emozioni con il partner, gli amici, i familiari. A volte sostenere agli altri nella risoluzione dei loro problemi può alleviare lo stress e migliorare il nostro umore alimentando il nostro senso di soddisfazione ed auto efficacia; il semplice atto di condivisione può aiutarci a sentirci bene, a sollevarci il morale e permetterci di focalizzare la nostra attenzione sulle soluzioni. Spesso capita di essere gentili con gli altri e crudeli o sprezzanti con noi stessi, è invece importante dare la priorità al proprio benessere e alla cura di sé. La Compassione nell’accezione di sentire l’altro e prendersene cura deve essere una pratica rivolta anche a se stessi oltre che agli altri.
Cercare un aiuto professionale
Se si manifestano però dei pensieri persistenti di autolesionismo, disperazione o notiamo un aumento dell’uso di alcol o di sostanze intossicanti, finanche un eccesso di cibo a discapito del movimento fisico, non dovremmo esitare a chiedere il supporto di un esperto. Se il nostro umore è cronicamente basso e l’ansia influisce fortemente sulla nostra vita quotidiana a casa, con gli amici o al lavoro, significa che è arrivato il momento di prenderci cura di noi stessi con il supporto di un professionista della salute mentale.
Una politica di comunità
E’ oggi più che mai manifestatamente necessaria un’azione urgente sui principali fattori di rischio a livello familiare, comunitario e politico. È sicuramente giunto il momento per lo sviluppo di una strategia per la salute mentale ed emozionale familiare nel completo rispetto delle libertà individuali e mai a loro discapito al di là di ogni pensiero unico o forzatamente allineato ad un mainstream mediatico. Tale intervento può solo essere visto come un investimento precoce che non potrà che produrre elevati benefici sanitari ed economici, impedendo che le conseguenze a lungo termine del disagio mentale dei genitori venga inglobato nello sviluppo biologico, comportamentale e sociale dei futuri adulti.
Sogni
Più di ogni altra cosa, come genitori, insegnanti, medici, infermieri, oss, psicologi e altro… continiuamo a coltivare i nostri sogni affinché in nostri figli li usino come radici per spiccare il volo nei loro sogni
Dott. Egidio Francesco Cipriano
Psicologo – Informatico
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