Riceviamo e pubblichiamo
Buoni spesa cercasi. Potrebbe essere questo l’annuncio economico che vorrebbero pubblicare tutti i cittadini di
Taranto che in queste ore si stanno recando negli uffici della Polizia Locale di via Acton , piuttosto che presso la
Delegazione circoscrizionale di via Romagna o gli uffici Welfare di via Veneto. Il loro intento, neanche tanto
pretestuoso, era quello di “incassare” la seconda ed ultima tranche dei buoni spesa elargiti dallo Stato per il tramite
del Comune, che a fine marzo fu delegato a distribuire le quote pro-capite spettanti ai nuclei familiari in crisi a causa
del Covid-19, in tutta Italia. Al termine delle prime cinque settimane di consumo dei buoni spesa, tanti capifamiglia
si sono affacciati da quelle parti e, increduli, al posto di uffici aperti e buoni spesa di nuovo conio si sono dovuti
accontentare di un cartello affisso più volte sui cancelli esterni,che recitano più o meno: “UFFICI CHIUSI – La
distribuzione dei buoni spesa è momentaneamente sospesa. Gli aventi diritto saranno contattati telefonicamente”.
Chiaro che, superato il disagio di doversi rapportare con un impersonale cartello, senza riferimenti a call center per
avere spiegazioni, ai cari cittadini, che di certo non sono andati lì per diporto, ma per…fame, non è rimasto altro da
fare che tornare a casa con le tasche e la pancia vuote e con la rabbia di non poter ricevere numi, prima che la fame
li stenda.
Noi consiglieri comunali de Gennaro, Battista e Corvace, che già il 31 marzo avevamo posto alla pubblica attenzione
l’esigenza di fare presto e bene, di fronte alle novità, non certo positive, delle ultime ore, abbiamo il dovere civico,
nel rispetto del nostro compito di sollecitare costruttivamente la maggioranza governante, facciamo e ci facciamo
delle domande, anche pensando alle modalità scelte per la distribuzione dei proventi governativi dei quali si tratta.
Il rapporto abitanti-quote, stabilito dal decreto, aveva portato nelle casse della Città l’importo totale di €.1.430.000
che il Comune aveva deciso di suddividere in “tot” pacchetti da €. 30,00 per due cicli di 5 settimane, ai nuclei
familiari composti da massimo 3 persone e da €. 50,00 per due cicli di 5 settimane, ai nuclei superiori alle 3 persone
componenti. Ai primi di Aprile scorso il Comune ha stampato e distribuito la prima tranche a copertura del primo
ciclo, impegnandosi a fare altrettanto in tempo utile per il secondo ciclo.
Ad oggi, nella scadenza prevista per la consegna del saldo buoni spesa, quali sono i motivi dell’imprevisto blocco?
C’è stato un ripensamento sui criteri di assegnazione, regolato fino ad oggi dalla sola autocertificazione?
Sono stati effettuati calcoli sbagliati ed i fondi si sono esauriti già nel primo ciclo, o comunque non
soddisfano i bisogni necessari al saldo?
Potrà considerarsi verosimile la tesi che bisogna attendere la stampa dei nuovi buoni spesa, posto che i
ticket cartacei si realizzano in loco con un semplice ordinativo tipografico?
Noi consiglieri di minoranza siamo molto preoccupati per tutti i cittadini che stanno vivendo ore di reale, concreto
disagio dovuto all’assoluta mancanza di risposte che, in vero, dovevano giungere da chi di dovere senza la necessità
che fossero state poste delle domande. Ancora una volta siamo dispiaciuti nel dover segnalare una trasparenza
piuttosto opaca di un’Amministrazione Comunale che continua a non brillare in fatto di chiarezza programmatica.
Questa volta con l’aggravante che la povertà organizzativa lede diritti primari della fetta più debole della
popolazione tarantina.
Firmato: i consiglieri comunali Floriana de Gennaro, Massimo Battista, Rita Corvace.
Gennaro, Battista e Corvace sui buoni spesa, massima trasparenza
Articolo precedente