Continua il botta e risposta a distanza tra Commissario e Sindaco.
Appelli a superare le contrapposizioni che rischiano di escludere Taranto dall’evento: Perrini (FdI), Marcoleoni(Noi con l’Italia), Liviano (Demos)
Ormai è guerra aperta tra l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Melucci e il Governo Meloni. Sui principali dossier si assiste ad un continuo confronto/scontro dialettico che evidenzia posizioni assolutamente inconciliabili.
In questi giorni arrivano in redazione numerose note stampa di esponenti della maggioranza Melucci che lamentano passi indietro sul tema grande industria, a cui fanno riscontro altrettanti comunicati di esponenti della maggioranza di governo che vanno naturalmente in senso opposto.
Sui Giochi del Mediterraneo 2026 siamo ormai allo stallo totale. Una lunga storia che sembra stia per giungere al capitolo finale.
Il governo, in presenza di significativi ritardi, ha affidato a Massimo Ferrarese il compito di Commissario Straordinario.
Nonostante le dichiarazioni iniziali di volontà di collaborazione allo stato si verifica una contrapposizione che appare insanabile.
Il Commissario chiede che il Comune presenti i progetti esecutivi per poter procedere al loro finanziamento. Il Sindaco ritiene che le risorse per produrre tali progetti debbano provenire dal Governo.
Le ultime dichiarazioni del sindaco sono state trancianti: o si sblocca la situazione o Taranto è fuori dai Giochi del Mediterraneo.
Molti gli appelli alla ricomposizione di un clima più sereno e favorevole alla migliore soluzione nell’interesse della città.
Qui l’intervento del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Renato Perrini da noi pubblicato nei giorni scorsi https://www.oltreilfatto.it/giochi-del-mediterraneo-perrini-fdi-chi-gioca-allo-sfascio-non-ama-taranto/
Molto dura la nota di Pierfilippo Marcoleoni (“Noi con l’Italia -Noi moderati”)
Più che staccare la spina ai Giochi del Mediterraneo, il sindaco di Taranto farebbe bene a staccare la spina a se stesso. A liberarci dalla sua presenza nelle istituzioni cittadine. A normalizzare una realtà che non ne può più dei suoi continui sbalzi d’umore. Un sindaco non dovrebbe mai utilizzare un linguaggio minaccioso, divisivo, conflittuale. Così come fatto dall’esponente del Pd, al pari dell’uomo della strada. Pardon: di Italia Viva. O, di qualsivoglia altro partito alla fine, nel quale deciderà di accasarsi pur di continuare a dare forma alle sue ambizioni e ai nostri incubi. A memoria d’uomo, nella pur tribolata storia di Taranto, nelle diverse vicissitudini che ne hanno attraversato la sua storia, non era mai accaduto che si scivolasse così in basso. Che si toccasse un livello palesemente inconsistente – e oggettivamente imbarazzante – del mandato popolare ricevuto soltanto un anno fa. Che un amministratore pubblico, insomma, arrivasse ad utilizzare espressioni sgraziate, a confondere l’interesse pubblico con le rivendicazioni personali, al solo scopo di distruggere l’esistente che lo – e ci – circonda. Perché mai, poi? Perchè sfrattato dalla tolda di comando dei Giochi. Perche non si potrà più realizzare il nuovo stadio Iacovone con la finanza di progetto. Perché non si potrà affidare l’impianto del rione Salinella, per i prossimi novantanove anni, ad un privato. Spogliandosi nei fatti di un impianto pubblico che, qualora perseguito questo proposito, non sarebbe più stato di proprietà dei cittadini e dei tifosi di Taranto. Roba da pazzi. Non osiamo pensare cosa ne sarebbe stato dell’evento sociale e culturale più importante della nostra storia contemporanea se il Governo non avesse nominato, per tempo, un commissario con poteri straordinari. Se ancora avessimo dovuto affidarci al trio delle meraviglie: Melucci-Emiliano-Sannicandro. Ai progetti che non ci sono dopo tre anni dall’insediamento del comitato organizzatore. Il sindaco della città jonica va mandato a casa senza perdere altro tempo. Bisogna impedirgli di fare altri danni, oltre quelli colossali e macroscopici già compiuti. Si stacchi la spina. A lui, però. Avremmo luce luminosa nel buio senza colori di una gestione amministrativa a dir poco fallimentare.
Pierfilippo Marcoleoni
Ma anche dai banchi della maggioranza un invito ( una mozione) a superare ogni contrapposizione; E’ Gianni Liviano (Demos) a proporla
MOZIONE
OGGETTO: GIOCHI DEL MEDITERRANEO
PREMESSO CHE
- è in corso in questi anni un importante sforzo mirato all’emancipazione della città di Taranto dalla dipendenza economica dall’industria siderurgica;
questo processo, valorizzato anche grazie al contributo del governo nazionale e del governo regionale, ha l’obbiettivo di favorire la diversificazione di prospettive economiche;
- in altre importanti città i percorsi mirati alla diversificazione delle prospettive economiche e all’emancipazione dalla situazione di one company town, hanno trovato impulso anche nell’organizzazione di eventi di profilo internazionale (si pensi per esempio al ruolo svolto dalla Olimpiadi Invernali a Torino nel processo di emancipazione dalla Fiat)
CONSIDERATO CHE
In data 24 agosto 2019 è avvenuta l’assegnazione alla città di Taranto dell’organizzazione dei Giochi del Mediterraneo;
I Giochi rappresentano oltre che un avvenimento sportivo di grande importanza, anche un potenziale motore di sviluppo per la nostra città e per il nostro territorio;
In data 09 giugno 2020 si è formalmente costituito il Comitato Organizzatore dei Giochi;
Nel mese di maggio 2023, con decreto del Presidente del Consiglio di Ministri, a firma del sottosegretario Mantovano, è stato nominato quale Commissario per i Giochi, il dottor Massimo Ferrarese.
CONSIDERATO ALTRESI’ CHE
L’interesse della città di Taranto, che e’ prioritario e prevalente rispetto ad ogni altro tipo di interesse e/o di opinione e/o di posizionamento, è quello dello svolgimento e dell’ottima riuscita dei Giochi del Mediterraneo nell’anno del 2026
Per questa ragione è opportuno costruire e valorizzare processi di collaborazione tra le varie Istituzioni e nella fattispecie tra il Comune di Taranto e il Commissario Straordinario dott. Ferrarese
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
A promuovere, costruire e valorizzare ogni processo di leale e proficua collaborazione possibile con il commissario Ferrarese a partire dalla messa a disposizione agli uffici del commissario governativo di tutti i progetti finora realizzati dal comune di Taranto.
In Fede
Gianni Liviano D’Arcangelo
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