Il 2 ottobre del 1989 fu vigliaccamente ucciso da chi lo considerava un ostacolo ai proprio traffici illeciti
Giovanbattista Tedesco era un ex carabiniere, ucciso all’età di 39 anni nella città di Taranto. La notte fra il 2 e il 3 ottobre 1989, Giovanbattista Tedesco, capoturno della vigilanza dell’ex Italsider di Taranto, venne ucciso sotto casa, nel quartiere Paolo VI dove viveva e lavorava.
Secondo la relazione della Commissione Antimafia, presieduta dall’on. Gerardo Chiaramonte e stilata dal giudice Luciano Violante, Giovanbattista Tedesco venne eliminato perché contrastava, con rigore e decisione, le imposizioni della Sacra Corona Unita che, tentavano di imporsi alle acciaierie di Taranto.
Giovanbattista Tedesco è stato riconosciuto vittima di mafia con decreto del Ministero dell’Interno il 1º aprile 2009.

Il 9 ottobre 1989, l’amministrazione comunale di Taranto in riconoscimento del sacrificio ha dedicato una piazza a Giovanbattista Tedesco nel quartiere Paolo VI e sulla casa paterna di corso Umberto a Montecalvo l’Arma dei Carabinieri ha posto una lapide commemorativa.
Nella città di Montecalvo Irpino, il 10 agosto l’amministrazione comunale ha dedicato una piazza.
Giovanbattista Tedesco è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie, che in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi. (fonte Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Giovanbattista_Tedesco)
Giovanbattista Tedesco è stato, ma è ancora un esempio di rettitudine, senso del dovere, testimone di alti valori morali. Valori pienamente ereditati e coltivati dal figlio Alessandro, oggi avvocato e responsabile regionale per la memoria di Libera.
Ad Alessandro e alla mamma Maria Teresa Lacovara l’abbraccio della nostra redazione.
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