La decima tappa del Giro d’Italia (Ravenna-Modena, 145 km), come da previsioni, si conclude con una volata. Taglia per primo il traguardo il francese Arnaud Démare (Groupama-FDJ). Sul podio l’italiano Elia Viviani e il tedesco Rüdiger Selig. Molti velocisti, compresa la maglia ciclamino Pascal Ackermann, non possono disputare lo sprint, essendo coinvolti in una caduta a un chilometro dall’arrivo. Tra questi anche il giovane Matteo Moschetti, che per alcuni istanti perde i sensi.
Nessuna scossa in classifica generale, con Valerio Conti che resta in maglia rosa.
La caduta nel finale è al centro delle considerazioni odierne di Leonardo Melle*:
«Oggi tappa molto monotona, velocissima. Appena prima della volata, però, è accaduto quello che non vorremmo mai vedere: una caduta spaventosa. Vedere un ciclista in quelle condizioni, come Ackermann oggi, con molte escoriazioni su braccia e gambe, alzarsi e pedalare fino al traguardo è un grande esempio di tenacia e forza di volontà; soltanto nel ciclismo possiamo vedere campioni del genere. Mi dispiace per Viviani, ancora una volta secondo. Oggi voglio dedicare un pensiero a Niki Lauda. Ciao e forza Azzurri»
Giuseppe Pesare
* Leonardo Melle è un ciclista paralimpico, nato e residente a Manduria. Nella categoria triciclo T1, è stato Campione d’Italia e Campione d’Europa per tre anni consecutivi e, nel 2017, in occasione dei Mondiali di Paraciclismo di Pietermaritzburg, Sudafrica, Vicecampione del Mondo nella prova in linea e medaglia di bronzo nella prova a cronometro. 1° nel ranking mondiale dal 2015 al 2018. Dal 2017 fa parte della Nazionale Italiana di Ciclismo Paralimpico.