L’obiettivo di Conte, e di chi ancora apertamente pare lo sostenga, per varie ragioni, non tutte sicuramente motivate dalla fiducia e dalla condivisione della sua azione di governo, è quello di sostituire i 18 voti dei senatori di Italia Viva con altrettanti parlamentari di altre forze che, evidentemente, al momento sono all’opposizione. Non c’è altra spiegazione.
I cosiddetti “responsabili” o “costruttori” sono, o sarebbero, senatori che al momento non sostengono il governo Conte bis.
Dunque salterebbero il fosso per “salvare l’Italia”; salvarla, come è già avvenuto per evitare l’ascesa al potere del centro destra. Cosa questa apertamente dichiarata da diversi leader di partito, e altrettanto apertamente in forte contrasto con i principi fondanti di una società democratica, primo tra i quali l’alternanza.

La salverebbero anche da una crisi improponibile in periodo di pandemia. Che poi comunque si sia votato in piena pandemia a settembre coinvolgendo circa 23 milioni di elettori (alle urne poco più della metà a onore di cronaca), sembra non avere rilevanza, così come si è votato negli USA probabilmente l’area più critica in tema di Covid-19, e in altre realtà del mondo.
Ma, pare, che l’impegno di risollevare le sorti del Paese con il Recovery Fund, impedisca qualunque modifica all’assetto istituzionale.
E così, salvo altri colpi di scena, sempre possibili, passeremo dal governo giallo-verde, e dopo quello giallo-rosso, a quello giallo-multicolor. Ciò con la logica del meno peggio che sembra anche il Presidente Mattarella voglia avallare.
Che il Paese stia vivendo insieme il collasso della sanità e quello dell’economia, non è un’opinione ma una triste realtà di fatto.
Proprio per questo, anche escludendo elezioni, un deciso cambio di passo è da ritenersi indispensabile, ad esempio con un nuovo governo che veda l’ingresso di nuove qualificate competenze. Di qualunque colore. E invece si prova ad aggiungere pezze su pezze su un vestito ormai logoro e non più indossabile.
Francesco Ruggieri
Qui i numeri della crisi in uno studio di Openpolis
immagine da openpolis.it
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