Due 46enni, uomo e una donna sono stati denunciati dalla Squadra Mobile di Taranto per intermediazione illecita e sfruttamento di lavoro.
Durante servizi mirati predisposti dal questore di Taranto, Giuseppe Bellassai, per il contrasto al fenomeno del caporalato, i poliziotti si sono accorti delle presenza, in c “Campofreddo” nell’agro di Grottaglie, di un camion e di un gruppo di braccianti intenti al taglio dell’uva e al successivo confezionamento all’interno di apposite cassette.
Oltre ai nove lavoratori, sul posto era presente anche il datore di lavoro, titolare dell’azienda agricola.
Una delle donne presenti era sprovvista di regolare contratto di lavoro, pertanto è stata considerata lavoratrice in nero. E a nulla è valso il tentativo del datore di lavoro di presentare la documentazione relativa all’assunzione della stessa donna, che riportava sì la stessa data, ma faceva riferimento a un orario successivo a quello del controllo della Polizia.
Tutti i lavoratori hanno riferito di aver trovato quell’impiego grazie all’intermediazione della 46enne denunciata, formalmente assunta come bracciante agricola.
Gli stessi braccianti hanno inoltre riferito di non avere contezza dell’esatto importo della retribuzione giornaliera e che solo il giorno prima venivano messi a conoscenza, per via telefonica sempre della donna denunciata, se sarebbero stati impiegati il giorno successivo.