Un modo artistico per osservarci
Per me è una giornata estremamente piacevole se mi chiedeste il perché lo sia, non saprei assolutamente cosa rispondere, mi sento abbastanza equilibrato o centrato come direbbe una mia cara amica. Così ho pensato di scrivere quest’articolo e registrare un video utilizzando delle diapositive ricorrendo a una vecchia passione, quella per i quattro elementi che identifico in sintonia con i maestri d’arte Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa, con tutto il sapere che li ha precedenti e che loro hanno sintetizzato alla luce delle personali esperienze.
Aria, Acqua, Fuoco e Terra
Il loro utilizzo per descrivere, forse artisticamente, in modo funzionale e schematico i luoghi di aggregazione del sentire umano torna utile, specie in ambito a discipline quali la tarologia e la metagenealogia, non disdegnando però la quotidianità dell’essere per rilevare i propri equilibri in relazione con il mondo.
Aria
rappresentata dal seme delle spade, identifica il nostro centro intellettuale, i nostri pensieri razionali o intuitivi, le nostre credenze, le nostre concezioni, la nostra capacità di pensare il mondo. Con questo centro siamo capaci di pensare, concepire, credere, definire verbalmente ciò che è.
Acqua
he si esprime per via del seme delle coppe che può contenerla, rappresenta il nostro centro emozionale, i nostri affetti e sentimenti, tutta la varietà di emozioni che ci vincolano e ci separano dagli altri, il nostro apprendimento individuale delle relazioni. Nella dinamica dell’Amore Vs. Odio come una dicotomia emozionale unica che ci caratterizza come umani.
Fuoco
che con il seme dei bastoni, rappresenta il nostro aspetto sessuale e creativo, dal generare un nuovo essere umano a un progetto di vita o di lavoro. Qui si concretizza il , creare, ma anche l’esercizio de potere che può essere generativo come distruttivo, un una coppia indissolubile che sostanzia la realtà dei fatti.
Terra
che attraverso il seme dei denari si proietta nella necessaria materialità del sostentamento, della sopravvivenza. Qui ritroviamo tutto quello che ci mantiene in vita, partendo dal corpo, dalla sua salute ed equilibro, passando dal cibo, fino alla circolazione del denaro che rappresenta in definitiva la metafora dello sfamarsi.
Mettere in equilibrio, questi ipotetici quattro centri umani, consentirebbe il vivere nella via di mezzo, quella dove si è capaci di comprendere, sopravvivere, creare e distrugegre con passione ma con le giuste distanze.
Cos’altro ci manca oltre questo ?
Dott. Egidio Francesco Cipriano
Psicologo – Informatico
Foto e Video di Egidio Francesco Cipriano