Sono 62 i lavoratori che rivogliono il loro lavoro e la loro dignità
“Mi chiamo Monica De Angelis, sono un esubero delle scuole, ho due bambini piccoli che mangiano tutti i giorni, un mutuo da pagare tutti i mesi, e una FIS (fondo integrazione salariale) di poco più di 200 euro che non arriva dallo scorso novembre. Vorrei riavere la mia dignità”.
“Mi chiamo Arcangela Tarantini, ho 56 anni e ho lavorato in una scuola di Ginosa per oltre 16 anni. Sempre a tempo determinato e ciò non mi ha consentito di arrivare ai 10 anni a tempo indeterminato utili per conquistare il progetto di stabilizzazione. Rivoglio la mia vita. Rivoglio il mio lavoro”.
Sono due delle testimonianze affidate questa mattina ad un conferenza stampa on line organizzata dalla CGIL di Taranto e dalle categorie FLC (scuola) e FILCAMS (servizi), volta a riportare agli onori della cronaca la vicenda di 62 ex lavoratori LSU e appalti storici delle scuole.
Per questi lavoratori oggi si accendono le luci della denuncia davanti all’opinione pubblica. Denuncia che nel pomeriggio arriverà anche davanti al ministero della Pubblica Istruzione a Roma.
Dopo anni di lavoro all’interno delle scuole italiane molti di loro oggi sono in attesa di un processo di stabilizzazione e internalizzazione che sembra allontanarsi sempre di più.
Sono demoralizzate – dice Angela Dragone, segretaria generale della FLC di Taranto – perché questa fase continua ad essere nebulosa e poco chiara. Navighiamo a vista senza alcun riferimento temporale certo. Così mentre la scuola vive uno dei momenti più difficili della sua storia, siamo qui a raccontare storie di precariato e ingiustizia sociale, come quelle di queste donne o quelle degli insegnanti destinati alle supplenze.
L’importanza della questione non è meramente legata a questi 62 lavoratori – spiega Paolo Peluso, segretario generale della CGIL – perché questa condizione di disoccupazione e ritardi deflagra in uno scenario di guerra già notevolmente compromesso, con tassi di disoccupazione oltre i livelli di guardia e la perdita di migliaia di posti di lavoro soprattutto tra le donne.
Chiediamo subito l’avvio immediato delle procedure selettive della seconda fase assunzionale, accompagnate dall’emanazione di provvedimenti normativi che diano sostanza a questo iter che da troppo tempo tarda ad arrivare – spiega Paola Fresi, segretaria della FILCAMS CGIL di Taranto.
Soluzioni strutturali definitive – precisa Peluso – che non servono solo a dare risposte a questi 62 lavoratori, ma a dare adeguato sostegno alla scuola italiana e tarantina in particolare.
Una richiesta che parte dalla pressante emergenza e dall’urgenza di maggiore vigilanza e pulizia degli ambienti – precisa Angela Dragone – ma che dovrebbe finalmente farci vedere la condizione in cui molte scuole sono costrette ad operare già da prima della pandemia e farci superare così l’”orribile” definizione di “organico Covid”.
In serata i vertici nazionali di CGIL, FLC e FILCAMS incontreranno i responsabili del Ministero e dell’amministrazione scolastica centrale.
Ci sono 2288 persone appartenenti al personale della scuola che avrebbero il diritto di entrare in organico permanente nelle nostre scuole – termina Paolo Peluso – a prescindere dall’emergenza sanitaria da Covid 19 in atto.