Nota stampa di Piero Bitetti
In ambito sanitario la programmazione è fondamentale, soprattutto se si considerano i tempi medi di progettazione e realizzazione di strutture ed edifici dedicati alla cura dei pazienti e più in generale all’area medica. Anche per questa ragione credo sia utile giocare d’anticipo avviando un dibattito pubblico sulla possibile destinazione d’uso dell’area che ospita il Santissima Annunziata di Taranto; prima, cioè, che entri in funzione il nuovo ospedale San Cataldo.
Le idee non mancano, come non mancano le professionalità che possono in tal senso offrire un contributo importante. Penso agli ordini professionali, alle associazioni, alle varie espressioni della società civile tarantina che, ne sono certo, su questo tema vorranno certamente intervenire.
Un ruolo strategico ovviamente dovrebbe giocarlo la politica, mi riferisco alle istituzioni locali ma anche alle forze politiche. Discutere di questo tema significa favorire la condivisione delle scelte che necessariamente saremo chiamati a compiere, non fosse altro per l’ubicazione del nosocomio tarantino che occupa com’è noto una zona strategica del centro cittadino. E dunque: cambiare totalmente settore, immaginando in questo caso investimenti di altra natura e diversa destinazione, o riqualificare l’intera area ma con finalità sempre legate, direttamente o indirettamente, al sistema sanitario? Questa, per esempio, è una delle domande che penso sia opportuno porsi per orientare il dibattito.
Naturalmente, mi rendo disponibile sin da ora a fare la mia parte per organizzare o facilitare una discussione di questo tenore. L’obiettivo da raggiungere è chiaro: non perdere tempo,ottimizzare l’uso delle risorse finanziarie che avremo a disposizione, coinvolgere la cittadinanza e le varie articolazioni della classe dirigente tarantina.