Orfeo e le sirene: restituito al territorio un pezzo di storia, cultura, identità
Protesta dei lavoratori ILVA in Amministrazione Straordinaria
E’ stato presentato questa mattina nei locali del MarTA il gruppo scultoreo “Orfeo e le Sirene”, tre statue in terracotta a grandezza quasi naturale, con i frammenti dei riccioli delle loro capigliature, del IV secolo a.C.
Le opere sono collocate, in maniera definitiva, nel nuovo allestimento del MarTA, il Museo archeologico di Taranto.
Si tratta di un’opera di inestimabile valore frutto di uno scavo clandestino risalente agli anni settanta, esportata illecitamente negli Sati Uniti d’ America.



Le indagini che hanno permesso il ritorno dell’opera in Italia sono state condotte dai Carabinieri del Comando Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), coordinati dalla Procura della Repubblica di Taranto con l’importante supporto del District Attorney’s Office di Manhattan-New York e con la stretta collaborazione dell’ Homeland Security Investigation.
Presente questa mattina al MarTA il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, le massime autorità locali, Prefetto, Questore, Sindaco, i parlamentari Iaia e Maiorano, i vertici delle Forze dell’Ordine, e gli Organi di Informazione.





“L’apertura al pubblico del nuovo percorso espositivo del MarTA, che include il restituito complesso scultoreo di Orfeo e le Sirene, insieme ad altre opere recuperate – sono dichiarazioni del ministro- segna una data importante per Taranto e per i suoi cittadini che, finalmente, si appropriano di un pezzo importante della loro storia, cultura ed identità. Viene sanata una ferita aperta della comunità che aveva subìto non solo il trafugamento di quest’opera ma, anche, la sua vendita ed esportazione illegale”
Per il Procuratore della Repubblica, Eugenia Pontassuglia, “La tutela dell’ingente patrimonio culturale che appartiene al territorio tarantino costituisce uno degli obiettivi primari che la Procura della Repubblica di Taranto persegue attraverso il contrasto ad ogni forma di illecito perpretato nel settore degli scavi abusivi, della ricettazione e dell’esportazione clandestina di reperti archeologici”.
Davanti al Museo un gruppo di lavoratori Ilva in Amministrazione Straordinaria hanno dato vita ad un presidio per richiamare l’attenzione sulla loro precaria situazione.

IL MITO E LE STATUE
Il gruppo in terracotta, a grandezza quasi naturale, in origine caratterizzato da una vivace policromia e in
parte restaurato in epoca moderna, rappresenta l’episodio mitico tratto dalla saga degli Argonauti. Le due
Sirene, raffigurate come uccelli rapaci con corpo di donna secondo l’iconografia più antica, intonano il loro
canto mortale, mentre, di fronte a loro, il cantore Orfeo, dischiudendo le labbra in un canto melodioso salva
i marinai dal pericolo. Seduto su un trono su cui restano tracce dell’originaria decorazione a colori, regge
nella mano destra il frammento di un plettro, nell’altra forse uno strumento a corde, oggi perduto.
È verosimile che un’opera di tale grandezza e accuratezza, realizzata a Taranto alla fine del IV secolo a.C.,
adornasse un ricco sepolcro della città, dove sono note tombe monumentali decorate con elementi in terracotta.
L’OPERAZIONE ORPHEUS DEL COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE
L’Operazione Orpheus appartiene alla serie di attività messe in campo per contrastare il traffico illecito di
beni archeologici di provenienza italiana in ambito internazionale, condotte dalla Sezione Archeologia del
Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale.
Lo spunto si ebbe alcuni anni fa, quando i militari scoprirono che un noto indiziato per reati contro il patri-
monio culturale, avvalendosi di un’organizzazione con propaggini internazionali, aveva messo in atto una
serie di traffici di reperti archeologici, provento di scavo clandestino nella provincia di Taranto.
Nel corso delle attività investigative venne così appurato che il noto trafficante aveva avuto un ruolo nelle
vicende relative allo scavo clandestino e nell’esportazione illecita, avvenuta negli anni ‘70, del gruppo scul-
toreo denominato Orfeo e le Sirene.
In effetti, dalla documentazione individuata e dagli accertamenti svolti, è stato assodato che i preziosi re-
perti furono scavati e rinvenuti in frammenti nel territorio tarantino da alcuni tombaroli, dai quali passarono
ad un noto ricettatore locale, con contatti con la criminalità organizzata, che, a sua volta, li aveva ceduti ad
un altro ricettatore con contatti internazionali e titolare di una galleria d’arte in Svizzera.
Le sculture, ridotte in frammenti, vennero affidate ad un altro soggetto specializzato nel trasferire beni
culturali all’estero, che effettuò il trasporto in Svizzera, dove vennero affidate ad un restauratore che le
ricompose nella forma originaria.
Le statue dopo un periodo di giacenza in Svizzera in attesa di un compratore, furono acquistate dal The
Paul Getty Museum di Malibù (Los Angels – USA).
Le informazioni condivise con l’Assistant District Attorney Matthew Bogdanos del District Attorney’s Office
di Manhattan (DAO) e la stretta collaborazione instaurata con tale ufficio e con lo Homeland Security Inve-
stigations hanno consentito il sequestro del gruppo scultoreo dal valore inestimabile e il suo rimpatrio, per
la restituzione al patrimonio culturale nazionale.