Tornano gli incontri in presenza dopo la forzata pausa dovuta alla pandemia. L’ Arcivescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro ha incontrato una rappresentanza di circa 100 volontari della Caritas, nel pieno rispetto delle norme sanitarie, green pass, mascherina e distanziamento.
Un appuntamento molto sentito e atteso dai volontari; l’occasione per una valutazione delle nuove povertà che la pandemia ha fatto aumentare. Circa 7 mila famiglie, ovvero quasi 30 mila persone assistite dalle varie diocesi attraverso i volontari della Caritas.
Mons. Santoro ha sottolineato il valore del volontariato, in particolare la gratuità delle attività a favore dei più deboli.
Un’azione che rispetta quelli che sono i tre principi dell’ascolto della realtà, la fiducia e il cammino sinodale. Più volte l’Arcivescovo si è soffermato sul valore del cammino da condurre tutti insieme, remando tutti nella stessa direzione.
Presenti il direttore Don Nino Borsci, vari responsabili dei gruppi Caritas parrocchiali tra cui la coordinatrice Rosanna Putzolu.
Mons Santoro ha risposto ad alcune domande dei presenti. Noi abbiamo chiesto un parere su ciò che sta accadendo in Europa , dove si lasciano morire i migranti bloccati alle frontiere, e si pensa invece di promuovere l’integrazione “consigliando” di non augurare Buon Natale o addirittura di non chiamare Maria le figlie.
L’Arcivescovo ha segnalato come in realtà si tratta di una preoccupazione assolutamente ingiustificata perché da parte dei musulmani non c’è alcun problema a rispettare le tradizioni cattoliche mantenendo le proprie, e che l’iniziativa, per fortuna ritirata al momento, non può che essere stigmatizzata.
A proposito del nome da dare ai figli ha esortato a dare nomi più legati alla tradizione, meno ai personaggi delle soap opera. Altro invito di Mons. Santoro quello a vaccinarsi soprattutto per chi, come i volontari, sono in contatto con il pubblico.
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