Non si ferma al momento lo stabilimento. Si va avanti con la trattativa.
Non si esclude la strada dei cinesi. Ma della salute dei tarantini che si dice?
In un quadro “di leale collaborazione con l’autorità giudiziaria e per il tempo ritenuto necessario allo sviluppo del contraddittorio tra le parti si invita a non porre in essere ulteriori iniziative e condotte in ipotesi pregiudizievoli per la piena operatività e funzionalità degli impianti, eventualmente differendo lo sviluppo delle operazioni già autonomamente prefigurate per il tempo necessario allo sviluppo del presente procedimento“. Questo hanno battuto ieri le principali agenzie. Ma anche i commissari pare abbiano rivolto lo stesso invito, con toni più perentori.
Sembrerebbe che Mittal abbia ricevuto il messaggio e avrebbe deciso di sospendere la sospensione (non è un gioco di parole), delle procedure di spegnimento degli altoforni.
Nei prossimi giorni nuovo incontro tra Conte e i Mittal mentre pare si stia anche valutando la via del cambio interlocutore con interesse per una cordata cinese, dopo aver escluso l’impegno di cassa depositi e prestiti.
Pur nel pieno della confusione c’è da ipotizzare che il siderurgico sia destinato a proseguire la produzione, non si sa a quali condizioni dal punto di vista dei livelli occupazionali. Quello che si avverte per certo è che la questione ambiente-salute è destinata a restare al palo.