Il 14 febbraio è un giorno, universalmente, dedicato all’amore. Migliore data, di alto valore umano, non poteva essere scelta, per effondere un gesto d’amore verso chi soffre. Nella mattinata venerdì 14, l’ospedale San Pio di Castellaneta, infatti, si è trasformato da luogo in cui la sofferenza è compagna di vita, a luogo di gioia per l’entrata in funzione dell’impianto di filodiffusione, donato dall’associazione Echeo al reparto oncologico del nosocomio di Castellaneta. L’impianto, il cui costo supera i 4mila euro, è frutto d’iniziative benefiche sostenute dall’Associazione Echeo, improntate alla raccolta fondi per finalità solidaristiche.
L’apparato sonoro, dedicato alla memoria di Roberto Antonacci, giovane palagianese prematuramente scomparso, si inserisce in un contesto di reciproco feeling musicale con il noto chitarrista locale che l’ass. Echeo ha voluto idealmente unire. Per la circostanza, nel reparto oncologico è stato scoperto un dipinto, raffigurante Roberto, dalla moglie Maria Grazia, presente il papà Vincenzo Antonacci che ha ringraziato l’ass. Echeo e tutti i soci per l’affetto dimostrato verso il figliolo.
Alla cerimonia d’inaugurazione è intervenuto il direttore dell’ospedale San Pio, dott. Emanuele Tatò, lo staff medico del reparto oncologico composto da Antonio Rinaldi, Domenica Caforio, Sebastiano Di Lena, Meriberta Lasigna, Pasqua Cito, Anna Brunetti, oltre ad una rappresentanza militare della locale Tenenza Guardia di Finanza e della compagnia Carabinieri di Castellaneta. Di grande e assoluto conforto spirituale la presenza di padre Gregorio Di Lauro, Ordine Francescano del locale Convento. Padre Gregorio dopo aver sottolineato l’importanza dell’amore “quale presenza di Dio” ha benedetto l’entrata in funzione dell’impianto sonoro e tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del progetto associativo.
Il reparto oncologico, e non solo questo di Castellaneta sia chiaro, è un luogo di frontiera, dove tanta gente si trova a lottare con la vita e la morte. Qui si riconoscono quei valori che distinguono l’umanità e la musica diventa un potente veicolo che permette di entrare in relazione, la gente in cura con le persone quotidianamente impegnate nello strappare vite alla morte. In un contesto simile le lacrime liberatorie del dott. Rinaldi sono state accolte come partecipazione al dolore della gente malata, che lui stesso segue da vicino e conosce molto bene cosa vuol dire il termine sofferenza. Per questo motivo, il medico oncologo, nel suo intervento ha accolto e salutato con piacere l’iniziativa dell’ass. Echeo di dotare il reparto di oncologia d’impianto filodiffusione.
La musica, non è una novità, muove le emozioni e rappresenta un potente stimolatore in grado di utilizzare la capacità di fornire motivazioni benefiche e ciò si inserisce a pieno titolo nel processo di guarigione. Iniziative come queste mirano a prendersi cura dell’altro, a farsi carico della sua condizione di dolore e, di riflesso, anche quella dei suoi familiari.
I lavori d’istallazione dell’apparecchiatura sonora sono stati eseguiti dalla ditta “The Magic Sound” di Palagiano.
Prima di chiudere una curiosità: il primo brano musicale diffuso nelle sale del reparto è stato “Fai rumore” di Diodato, vincitore di Sanremo 2020.