Qui ed ora o lì e allora ?
Vivere qui ed ora, è il motto base di tante filosofie e le conseguenti pratiche; hic et nunc, ne parla il buddhismo, la mindfulness la terapia della Gestalt e viene spesso presentato come una via verso la felicità, la totale presenza e serenità. Nei fatti siamo tutti abituati a vagare nel passato o nel futuro e sembra che i nostri circuiti mentali siano strutturati per sperimentare la continuità del tempo. L’esistenza stessa della memoria ci porta nel passato mentre l’immaginazione può portarci nel futuro. Siamo tutti variamente dotati di queste abilità mentali, se riusciamo però a ricordare apparentemente i dettagli delle nostre esperienze di questa vita, difficilmente ricordiamo come questi eventi la influenzino anche nel momento presente. Il nostro macchinario mentale tende a filtrare in modo automatico il vissuto, per depositarlo nella memoria normale, quella a cui coscientemente accediamo.
Memoria in prigione
Realisticamente, quale tipologia di ricordo si rende disponibile e accessibile al nostro pensiero quotidiano ? Ci sono molte informazioni che non vengono archiviate nei nostri banchi di memoria abituali, ma, cosa ancora più importante, ci sono molte esperienze che non possono essere richiamate perché sono segregate, in qualche modo tenute fuori dalla nostra consapevolezza cosciente. Questi sono i ricordi che può valere la pena analizzare, perché risiedono nel profondo della mente e incidono comunque sulle nostre vite, proprio a causa della loro incognita esistenza.
Ipnosi
Tra i tanti metodi per accedere e integrare tali esperienze, c’è l’ipnosi che è uno dei modi più intensi per aiutare le persone ad accedere a quei ricordi “sepolti”. Pur non essendo tra i miei preferiti, l’ipnosi è a volte l’ultima efficace spiaggia su cui approdare per contattare quello che c’influenza ma che si difende dal rivelarsi. Ognuno conserva ricordi multisensoriali nella propria mente inconscia, che svolgono un ruolo significativo nella vita di tutti i giorni, ma che stentiamo a ricordare se non per strani meccanismi momentanei che generano la sensazione di aver già vissuto qualcosa; questo ci può irritare o spingerci a un’apparente scelta ovvia, seppur irrazionale e spesso deleteria. La regressione ipnotica è il processo attraverso il quale si entra in un particolare stato di coscienza dove è possibile richiamare gran parte del materiale dal profondo che normalmente non sembra essere disponibile per la mente cosciente. L’ipnosi consente alla mente di viaggiare più facilmente attraverso la dimensione del tempo. La regressione è il processo attraverso il quale l’ipnotizzatore ci guida verso eventi particolari che devono essere esaminati. In realtà, con un po’ di esperienza, il tutto risulta relativamente semplice; ci viene suggerito di tornare indietro e ci sembra di partire verso un episodio olografico che nel migliore dei casi contiene tutte le percezioni tridimensionali e sensoriali, spesso con diversi punti di vista sull’accaduto.
Freud e yogi
Esistono numerose tecniche ipnotiche per facilitare questo processo. La trance ipnotica ottenuta migliora la capacità di ricordare e rivivere in modo sicuro eventi che altrimenti non si potrebbero ricordare. Una buona domanda è: “Perché è difficile ricordare alcuni ricordi e non altri?” Parte di una potenziale risposta può in realtà essere attribuita a Freud che ha descritto la funzione della mente inconscia in modo molto dettagliato. Sebbene molte delle teorie di Freud siano state ampiamente contestate o ampliate, l’idea che la mente sia composta da diversi livelli di consapevolezza è stata confermata dalla ricerca empirica e dall’osservazione di innumerevoli esperti di psicologia. Per non parlare delle più antiche discipline mentali che risiedono in tradizioni yogiche e tantriche buddhiste. Così questa stratificazione della mente comporta un ‘accessibilità normalmente limitata aggravata dalla presenza di una costante entità autocensurante sempre in agguato nei nostri pensieri ed emozioni.
Censura, filtri e sopravvivenza
La ricerca sulla formazione e l’uso del linguaggio ha evidenziato l’esistenza di alcuni livelli “inconsci” in cui vengono creati parole, pensieri e frasi derivate da immagini, suoni, percezioni ed emozioni. Questa sfera inconscia più profonda dell’attività mentale può essere paragonata a un iceberg, la cui maggior massa è nascosta sotto la superficie dell’oceano. Nella nostra mente sono così programmati molti processi che funzionano al di fuori della nostra consapevolezza, essenzialmente per buone ragioni legate alla sopravvivenza. Il cervello si è evoluto per economizzare la nostra attenzione e limitare la quantità di ciò che è si manifesta nella nostra consapevolezza cosciente. Di conseguenza, può esserci una grande quantità di fattori mentali di cui non si è a conoscenza ma che possono comunque avere una funzione importante. Se fossimo “capaci” ad esempio di ascoltare tutto quello che sentiamo e osservare tutto quello che vediamo, probabilmente non saremmo in grado di operare, concentrarci e focalizzarci su nulla, e vivremmo in modo molto frastornato, con percezioni simili a quelli che si ottengono con la somministrazione di droghe psichedeliche come l’LSD.
Questa vita
La regressione può essere utilizzata per aiutare a ricordare o rivivere eventi che ci sono coscientemente sfuggiti solo un paio di giorni o in qualsiasi parte della nostra vita. Si possono rivivere dettagli specifici di un evento o meglio, osservarlo in modo obiettivo e comprenderne il significato. L’Ipnosi può essere uno strumento psicologico molto potente per immergersi nelle parti più profonde della mente quando sono a volte correlate ad eventi traumatici apparentemente rimossi. In questa vita tutti sperimentiamo una varietà di eventi spiacevoli, dolorosi, imbarazzanti o semplicemente difficili da affrontare; in questi momenti tendiamo a creare un traccia di memoria che rimane inconsciamente impressa, permeata di dolore o di una qualche forte valenza emozionale, che può ripresentarsi nella vita quotidiana con strani meccanismi associativi del ricordo nascosto sovrapponibili con quello che si sperimenta nel momento presente. Ognuno di noi ha ricordi sepolti nell’inconscio. La maggior parte di questi ricordi non sono così spaventosi o orribili, ma alcuni possono essere molto scomodi da affrontare. Molte delle cose più drammatiche che sono accadute durante l’infanzia riposano nel nostro inconscio, a volte solo parzialmente scoperti o meticolosamente alterati per essere coscientemente accettabili o al contrario utilizzati come false cause di comportamenti e atteggiamenti quotidiani . È qui che entra in gioco l’ipnosi o altre tecniche ripetitive che aprono la porta alla mente inconscia per individuare i conflitti, i falsi ricordi, i dolori nascosti, gli ostacoli inconsci e l’auto-sabotaggio, rivelando le connessioni invisibili tra eventi, emozioni e sentimenti.
Le buone mani
La regressione eseguita da uno psicologo professionista, che non solo padroneggi la tecnica particolare, ma che abbia una buona esperienza e conoscenza della salute mentale così come delle psicopatologie e delle loro diagnosi, è garanzia di una modalità curativa e trasformativa e non ludico spettacolare. La verità, diversamente da quanto raccontato dall’industria hollywoodiana, è che la maggior parte dei ricordi rivelati non sono tragici o orribili, ma spesso aiutano a guarire le ferite o i conflitti che viviamo nella vita quotidiana. Occasionalmente possono verificarsi eventi traumatici che richiedono una professionalità molto qualificata. Questo è esattamente il motivo per cui è importante che le regressioni ipnotiche vengano eseguite da persone altamente specializzate, con una professionalità sanitaria riconosciuta e garantita dalle norme di legge, e non da seppur buon motivati, sedicenti ipnotisti, che possono anche ben conoscere la singola tecnica e lo specifico modello mentale funzionale, ma a cui sfugge l’intero disegno della salute mentale. Questi professionisti devono saper scavare con attenzione nei banchi di memoria necessari, senza far danno e senza mai “impiantare” falsi ricordi nella persona o risensibilizzare episodi che il paziente non è in grado di affrontare o che possano a loro volta elicitare simili memorie nell’operatore che creerebbero occasioni di transfert difficilmente gestibili senza un precedente lavoro profondo svolto sull’inconscio e sul momento presente del professionista.
Epochè
E’ facile farsi impressionare dalla natura del materiale che viene rivissuto dal paziente. Le persone possono ricordare i dettagli più sottili di un evento dei primi anni di vita, a volte può capitare di contattare esperienze prenatali o altro di ancora più sorprendente; finché il tutto è funzionalmente “curativo” questo può essere materiale utile, a condizione di saper operare l’ epochè, l’assoluta sospensione del giudizio. Come Jung ha più volte sottolineato “Alla resa dei conti il fattore decisivo è sempre la coscienza, che è capace di intendere le manifestazioni inconsce e di prendere posizione di fronte ad esse”; qui quello che conta è la coscienza del paziente, le sue posizioni, le sue verità verso il processo d’individuazione. Il terapeuta deve supportare il cliente nella sua risoluzione dei problemi che spesso affiorano durante la trance, senza induzioni o seduzioni, permettendo che le intuizioni emergano per riorganizzare in maniera funzionale il vissuto, doloroso o meno verso la “guarigione della mente inconscia”
Guarire
Il guarire s’identifica allora con il processo di eliminazione dei problemi indesiderati e non necessari nella mente che spesso c’impediscono di godere di una vita sana, felice e appagante. La rimozione dei blocchi può essere un processo rapido o può richiedere molto tempo; non esitse un vero fattore predittivo, e qualsiasi bravo e cosciente professionista non può azzardare dei pronostici sostituendosi al senso di responsabilità del paziente e alla sua autodeterminazione In definitiva se si sono sperimentati problemi psicologici nella nostra vita e tutti i nostri sforzi per risolverli in modo cosciente e diretto non hanno avuto successo, la regressione ipnotica può offrirci una potenziale soluzione. Bisogna però essere disposti a confrontaci con l’autenticità di ciò che realmente siamo, affidandoci nelle mani di un esperto qualificato con il quale si è pronti a investire il tempo e l’energia necessaria, mantenendo sempre un atteggiamento aperto e curioso senza lasciare nella volontà altrui il timone della nostra vita.
La classica domanda: le vite precedenti? Bhe, questa è tutta un’altra storia.
Dr. Egidio Francesco Cipriano
Psicologo
immagini pixabay.com
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