Venerdì (ore 21) all’Oasi dei Battendieri e sabato (ore 22) al ristorante Armida, quattro giovani e talentuosi musicisti per due serate all’insegna del jazz.
Si parte venerdì sera alle 21, nell’incantevole cornice dell’Oasi dei Battendieri, e si replica sabato 11 settembre, alle 22, in città, al ristorante Armida, in via Nitti 42, con i concerti del quartetto jazz giudato da Matteo Zaccheo, talentuoso chitarrista jazz tarantino. Classe 1999, Zaccheo ha iniziato a studiare chitarra classica a 12 anni e, poco dopo, chitarra moderna e a 18 anni chitarra jazz. Zaccheo, che ha studiato al Conservatorio di Bari e in Olanda al conservatorio reale di Den Haag, presto terminerà i suoi studi presso il Santa Cecilia di Roma, si è contraddistinto in numerosi concorsi e esibizioni con musicisti come Fabio Zeppetella, Ettore Fioravanti, Mike Applebaum e Giuseppe Bassi. Attualmente si dedica allo studio della musica brasiliana contemporanea e di ciò che offre la scena newyorkese, e saranno propri i brani composti da lui protagonisti dei due concerti.
Il quartetto è nato a Roma, si è già esibito in occasione del Taranto Jazz. È composto, oltre che da Zaccheo, da tre dei più giovani e promettenti musicisti del panorama jazzistico italiano. Alla batteria, Riccardo Galli, classe 1994, che ha studiato alla Fondazione Siena Jazz e ora vive in pianta stabile a Roma. Ha partecipato a numerosi rassegne e concerti in tutta Italia e anche in Olanda e in Ungheria, è anche compositore, arrangiatore e produttore musicale. David Macchione, 22 anni, suona il contrabbasso. È nato ad Amsterdam ma è cresciuto a Bari, dove ha studiato prima violino e poi contrabbasso. Attualmente vive e studia in Olanda, ma è spesso in Italia per esibirsi con il suo quintetto. Ha la stessa età Gabriel Marciano, sassofonista; anche lui coltiva la sua passione musicale sin da giovanissimo e, nel 2018, è stato ammesso nella prestigiosa School for Jazz and Contemporary Music di New York City dove ha vissuto e potuto incontrare e suonare con i migliori musicisti contemporanei.
Francesca Perrone