(usi e abusi)
Sempre più spesso si sente parlare delle relazioni incrinate tra la scuola e la famiglia, degli insulti nei gruppi social (whatsapp, facebook ecc) di genitori verso insegnanti; a volte in questi gruppi risulta facile processare insegnanti, dirigenti, alunni o altri genitori, perché viene a mancare il rispecchiamento che permette di mettere a confronto il lato umano e civile; ci si sottrae al “sentire” occhi negli occhi la sofferenza e il bisogno altrui che facilmente è simile al proprio. Si assistono a veri e propri linciaggi mediatici e vengono commessi, anche inconsapevolmente, gravi reati che non appaiono tali perché compiuti nella “chat delle mamme”.
reati penali
Il diritto penale, ci rammenta che l’utilizzo di frasi e addirittura di parole offensive, ingiurie, foto denigratorie che possono influire negativamente sulla reputazione si connotano come reato di diffamazione. L ’articolo 595 del codice penale arriva a prevedere che chiunque comunicando con più persone, offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino ad un anno con la multa fino a 1.032 euro; esistono poi circostanze aggravanti di questo reato che possono sostanziarsi nell’attribuzione di un fatto determinato (reclusione fino a due anni e multa fino a 2.065 euro) ovvero l’offesa di soggetti appartenenti al corpo politico, amministrativo o giudiziario, o ad una sua rappresentanza, o ad una autorità costituita in collegio (cfr. art. 342 c.p.). A volte le chat dei genitori si trasformano in luoghi dalla minaccia facile senza consapevolezza del rischio di pena e del danno reale che si cagiona, la minaccia è difatti un delitto contro la libertà individuale della persona, punito dal codice penale con una multa (fino a 1.032 euro) e, nei casi più gravi (previsti dal secondo comma dell’art. 612 c.p.), con la reclusione fino a un anno. Bisogna poi rammentare che ciò che viene scritto in Internet anche se apparentemente cancellato rimane vergato nel per sempre diventando facilmente ottenibile in sede d’indagine. E’ quindi bene essere attenti e morigerarsi nell’uso di uno strumento come la chat di classe, restituendogli la sua natalità di luogo di scambio d’utili informazioni, che si spogli di giudizi, minacce e diffamazione, che possono gravemente impattare sulla reputazione e vita delle persone e finanche a volte a costringere bravi insegnanti a rinunciare o trasferirsi dal loro posto di lavoro o ancor peggio i piccoli studenti a tentare il suicidio.
nuovi tempi
Siamo in un momento di evoluzione dove nuove abitudini sono discese in campo nella nostra vita in maniera silente e preponderante. Rimane però al centro di tutto lo studente e ogni azione va intrapresa per il suo sviluppo e la sua educazione, tenendo fisso quest’obiettivo ogni barriera può essere superata appropriandosi di alcune metodologie e riacquisendo una coscienza civica all’interno del buon senso della vita di comunità. Si può e si deve comprendere le origini dei disagi di tutti gli attori del sistema scuola famiglia e si può mettere ordine a beneficio di tutti,
alleandosi si vince
Si rende sempre più necessario ristabilire una buona alleanza tra scuola e famiglia che contribuisca all’educazione e formazione dello studente ma anche alla salute di tutti gli attori in campo e di fornire una serie di abili mezzi per consentire la giusta collaborazione e relazione in una costellazione di ruoli e responsabilità nonché di piacere nell’essere insegnanti, genitori e studenti.
ruoli, autorità e autorevolezza
E’ necessario ristabilire i ruoli, non ricorrendo all’autorità ma all’autorevolezza, in modo tale che la scuola ritorni ad essere punto di riferimento per la crescita in competenza e conoscenza dei piccoli frequentanti, e che i genitori rispettino i ruoli degli insegnanti che in quanto esseri umani sono soggetti ad errori che possono essere sicuramente discussi ma nelle giuste sedi, senza violenza fisica e verbale. Gli insegnanti d’altro canto dovranno riconoscere il ruolo dei genitori come primi custodi dei propri alunni e con loro stabilire una proficua collaborazione, abbattendo per primi le barricate che si sono andate creando negli anni, un buon insegnante sarà sempre un eterno studente pronto a mettersi in gioco mantenendo fermo il suo ruolo e il timone della sua barca di conoscenza ed esperienza
Dr. Egidio Francesco Cipriano
Psicologo
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