Su quali fondamenta si basa una relazione di coppia ? Quanto in profondità scava il rapporto nelle nostre anime e nelle nostre verità ? Molte sono le cose che possono essere comprese dai piccoli particolari, dai detti e dai non detti. Come ci presentiamo in pubblico ? Vi presento mia moglie, lei è la mia compagnia, un’amica particolare o semplicemente lei è Marianna. Ogni appellativo lascia intendere in realtà anche molto altro. Uno dei comportamenti più comuni in una coppia è quello di attribuire e vivere ruoli alterati, ad esempio, si scambia il proprio partner per la propria madre o il proprio padre.
L’amore infantile
Nessun bambino riceve dalla madre e dal padre l’amore assoluto che idealizzando desidera. I sentimenti e le emozioni dell’età dell’innocenza vengono spesso repressi e nascosti e il dolore negato muta nel desiderio di qualcosa di cui da piccoli si è avvertita la mancanza. Quest’antico desiderio porta d’adulti a proiettare attorno a noi le immagini di papà e mamma sugli uomini e sulle donne che incontriamo, nell’infantile speranza di pretendere quanto crediamo ci sia mancato. Nell’innamoramento a prima vista riponiamo spesso le nostre pretese di guarigione delle ferite infantili, nella profonda speranza che il partner ci accetti completamente e ci ami così come siamo. Pretendiamo l’amore incondizionato ad immagine e somiglianza della madre o del padre che abbiamo sognato di avere. Spesso ricerchiamo negli occhi del partner l’accettazione di quel che siamo senza neanche sapere chi veramente siamo. Da questa sovrapposizione di ruoli tra genitori e partner hanno origine gran parte dei conflitti di coppia.
Non sono tua madre
Sarebbe bello e opportuno che nel bel mezzo dell’innamoramento dicessimo silentemente al nostro partner che “Tu non sei mio padre e io non sono tua figlia” o “che io non sono tua mamma e tu non sei mio figlio” e che “Tu sei solo il mio compagno e io sono solo la tua compagna niente di più e nulla di meno.
La lealtà verso la famiglia di origine
Da bambini apprendiamo il modello di relazione uomo-donna osservando i nostri genitori e, una volta diventati adulti, gli esempi ricevuti influenzeranno il modo in cui vivremo i ruoli all’interno di una relazione di coppia. Spesso confidando d’esserci svincolati completamente dalla nostra famiglia crediamo di non ripetere gli errori che attribuiamo ai nostri genitori; proprio a cagione di questa credenza siamo invece influenzati dai quei modelli da cui pensiamo di esserci affrancati. Capita a volte che i figli stabiliscano una vera e propria lealtà inconscia verso i propri genitori, una vera e propria fedeltà verso il loro modello di felicità e soprattutto verso quello della loro infelicità. Tali figli difficilmente possono sperimentare una relazione più appagante di quella dei propri genitori, perché farlo li farebbe sentire in colpa, anche se il senso di colpa dopo l’amore è il collante più fermo e duraturo del sistema famiglia. E’ fondamentale divenire più consapevoli dei sentimenti assorbiti dai genitori, riusciremo così a distaccarci dai loro conflitti per restare in contatto con ciò che realmente è importante nel tempo presente. Può accadere di essere arrabbiati perché feriti dal nostro partner, ma osservando la delusione che proviamo possiamo accorgerci che questa appare sproporzionata a ciò che è realmente accaduto; è così che vecchie emozioni dell’infanzia riaffiorano inconsapevolmente nella nostra relazione di coppia per un meccanismo di esperienze precedenti e simili. E’ necessario acquisire l’abilità per discernere le emozioni acquisite che appartengono al passato dalle emozioni appropriate che appartengono al presente.
Le relazioni precedenti
Le precedenti relazioni “apparentemente” concluse, continuano costantemente a influenzare l’attuale relazione e purtroppo anche spesso le relazioni dei propri figli. Tutte le passate relazioni le cui emozioni e sentimenti non sono stati metabolizzati ed elaborati e che provocano in noi nel presente sentimenti ed emozioni come il rimpianto, la tristezza, la rabbia, il risentimento così come il senso di colpa, influenzeranno inesorabilmente il presente e il futuro dei nostri rapporti di coppia e a volte quello dei nostri discendenti. E’ necessario chiudere questi cicli aperti del passato, mettendo ordine, equilibrio e includendo nella nostra vita ciò che è stato escluso, con gratitudine per quanto si è ricevuto dando il giusto posto nel passato alla persona che abbiamo amato. Questo è possibile prendendosi completamente la responsabilità per ciò che è stato e per ciò che si è concluso. La responsabilità implica il disfarsi del senso di colpa per le scelte compiute; la responsabilità va a braccetto con consapevolezza ed amore, il senso di colpa con quello che potevamo fare e non abbiamo fatto, una dannazione che può essere eterna, poiché è un rimpianto senza soluzione, in quanto non si può viaggiare indietro nel tempo per porre rimedio a ciò che è stato.
Quello che sarà
“Anche se staremo insieme per tutta la vita, uno se ne andrà prima dell’ altro. Non durerà in eterno, forse anche per nostra scelta. Io sono grato e felice di averti come partner, per tutto il tempo che ci sarà concesso e che ci concederemo” è ciò che ci è dato felicemente di dire e fare grazie alla forza dell’amore per prendere la vita di coppia per quello che è, momenti unici da condividere al di là del tempo e dello spazio, che diventano finiti in questo spazio-tempo.
Dr. Egidio Francesco Cipriano
Psicologo
Training esperienziale in Costellazioni Familiari
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