In tempi di coronavirus siamo tutti, o quasi, in smart working. E allora si continua a lavorare, incessantemente, con tutti i mezzi messi fortunatamente a disposizione dalla tecnologia. Il progetto “reMar Piccolo: natura e tradizioni per rivivere il mare” finanziato dalla Regione Puglia con fondi POR Puglia 2014/2020 – Asse VI – Azione 6.6 “Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale”, non si ferma.
Il Comune di Taranto – che lo scorso settembre ha firmato Protocolli di Intesa, per realizzare le attività immateriali del progetto, con Fondazione SLOW FOOD per la Biodiversità, con il CNR –IRSA (Istituto di Ricerca sulle Acque ) di Taranto e con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto – ha sollecitato, martedì scorso, un incontro in videoconferenza.
Presenti il Dott. Giovanni Fanelli per CNR, il Dott. Marco Dadamo direttore della Riserva Naturale “Palude la Vela”, la Dott.ssa Angela Ferillli Responabile Parchi e Aree Protette del Comune di Taranto, il Dott. Carmine Pisano dirigente della Direzione Ambiente del Comune di Taranto, Marcello Longo Delegato della Fondazione Slow Food per la Biodiversità e Presidente Slow Food Puglia e Vincenzo Di Benedetto Presidente Slow Food Taranto.
Lo scambio virtuale è valso ad avviare un programma di iniziative, d’interesse comune, finalizzato a studiare e realizzare interventi orientati al recupero delle antiche e sostenibili tradizioni della nostra mitilicoltura, con il serio intento di promuovere la nascita di una nuova comunità Slow Food che possa arrivare ad accogliere quanti, da anni, svolgono il proprio lavoro sulle coste e nelle acque del Mar Piccolo.
Il gruppo di lavoro, dopo attenta analisi delle realtà esistenti ed operanti sul territorio, ha focalizzato la propria attenzione su due buone pratiche sostenibili di coltivazione dei mitili già in essere nel Mar Piccolo, portate avanti da due pionieri del settore.
L’apprezzamento di queste realtà, in linea con il progetto, ha indotto i rappresentanti istituzionali riuniti on line a stabilire, innanzitutto, la necessità di cogliere spunti positivi da queste “buone pratiche” da poter proporre ad altri operatori di analogo settore, attenti, però, ad individuare una strategia valevole a coinvolgere il maggior numero possibile di mitilicoltori e associazioni di categoria, evidenziando i potenziali benefici riservati a chi sia disposto a fare rete. Il tutto nell’assoluto rispetto dei singoli, chiamati ad operare in una prospettiva di tutela e valorizzazione del Mar Piccolo e delle sue peculiarità ambientali, produttive e culturali.