I dati recentemente diffusi dall’Istat, relativi ai trasferimenti di residenza nell’anno 2020, confermano un saldo migratorio negativo per la provincia di Taranto
Anche a Taranto e provincia, analogamente a quanto accade un po’ per tutta l’Italia, il numero di persone che annualmente trasferiscono la residenza all’estero resta alto. La pandemia ha rallentato solo di poco una tendenza alla crescita degli espatri cominciata oltre dieci anni fa, sull’onda della crisi economica. È una delle informazioni che emergono dai dati sulle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento di residenza nell’anno 2020, che l’Istat ha rilasciato la settimana scorsa. Come si può osservare nella figura 1, negli ultimi anni i trasferimenti all’estero di residenti in provincia di Taranto sono cresciuti ad un ritmo ben più sostenuto rispetto a quanto accade per l’intero Paese, per il Mezzogiorno d’Italia e per la Puglia: pur in presenza di una diminuzione rispetto al 2019, nel 2020 gli espatri dalla provincia di Taranto sono il 285% di quelli del 2007 (nello stesso periodo, i trasferimenti dall’Italia sono cresciuti del 174% e dal Mezzogiorno del 198%).
Nonostante la pandemia, che ha ridotto la mobilità a tutti i livelli, nel 2020 si sono registrati a Taranto e provincia 885 cancellazioni nelle anagrafi comunali per trasferimento di residenza all’estero. Si tratta del numero più alto di sempre dopo il dato del 2019, quando i trasferimenti sono stati 915, che conferma la tendenza crescente ad emigrare all’estero da parte dei nostri concittadini, iniziata intorno al 2010, cui si accennava prima (si consideri che tra il 2002 e il 2010 i trasferimenti all’estero dalla provincia di Taranto erano mediamente poco più di 200 all’anno).
Al contrario, il dato dei trasferimenti dalla provincia di Taranto ad altre province italiane, nel corso degli ultimi due decenni, si è mantenuto sostanzialmente costante: salve poche eccezioni, ogni anno sono circa 8-9mila i cittadini che dalla provincia ionica spostano la residenza in altre province (8.179 nel 2020); tra questi, il numero di coloro che scelgono una provincia al di fuori della Puglia oscilla tra i 3 e i 5mila (3.476 nel 2020).
Il grafico in figura 2 evidenzia come, tra i trasferimenti fuori regione, sia cresciuta nel tempo la quota dei trasferimenti all’estero, fino a superare il 20% nel 2020.
La popolazione di ionici emigrata all’estero nel 2020 è composta in prevalenza (73,6%) da persone che non hanno compiuto i 40 anni (sono compresi in questa fascia di età, invece, il 68,4% dei residenti in Italia espatriati nel 2020).
Per oltre un quinto, le persone che nel 2020 si sono trasferite all’estero da un comune della provincia di Taranto sono di nazionalità straniera; si tratta, in altri termini, di migranti di ritorno oppure di migranti che hanno scelto di trasferirsi in una nazione diversa dall’Italia.
Il calo delle migrazioni interne interessa anche la provincia di Taranto
Per quanto riguarda i cambi di residenza da un comune italiano a un altro comune italiano (migrazioni interne), si registra un deciso calo rispetto all’anno precedente: in Italia, circa 1 milione 334mila persone si è trovato in tale circostanza, oltre 50mila in meno (-10,2%) rispetto al 2019.
Sicuramente l’emergenza pandemica ha reso più difficile, per varie ragioni, il cambio di residenza, oltre ad aver ridotto di molto i fattori che, solitamente, sono alla base di un trasferimento (matrimoni, trasferimenti per lavoro ecc.). Tuttavia, avverte l’Istat, altri ordini di fattori ostacolano la comparabilità del dato del 2020 rispetto a quello del 2019: il rallentamento nella lavorazione delle pratiche da parte dei Comuni, sempre a causa del Covid e delle disposizioni anti-covid, e l’introduzione dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) – di cui si avvalgono ora i Comuni – tra il 2018 e il 2019, che può aver velocizzato le pratiche di trasferimento di residenza nei primi mesi del 2019, sovrastimando il dato relativo a quell’anno. Del resto, osservando i dati relativi ad un periodo più lungo, è proprio il dato sui trasferimenti interni del 2019 a risultare anomalo rispetto a quelli degli anni vicini, mentre il numero dei trasferimenti nel 2020 è sovrapponibile al dato analogo degli anni fino al 2018.
I trasferimenti di residenza da comune pugliese a un altro comune italiano (che sia pugliese o meno), nel 2020 sono stati poco più di 57mila (-11,0% rispetto al 2019, appena -0,9% rispetto al 2018). I trasferimenti da un comune italiano (pugliese o no) a un comune della Puglia sono stati poco più di 50mila (-4,5% rispetto al 2019, ma +7,2% rispetto al 2018; escludendo l’anno 2019, il numero di nuovi residenti nei comuni pugliesi provenienti da comuni italiani ha superato quota 50mila per la prima volta dal 2012).
Il numero di trasferimenti da un comune della provincia di Taranto a un altro comune italiano, come anticipato, è stato nel 2020 pari a 8.179 (-16,1% rispetto al 2019; si tratta del numero più basso negli ultimi cinque anni).
Ma dove si trasferiscono i tarantini che restano in Italia? I trasferimenti hanno avuto come destinazione per il 43,0% un altro comune della provincia di Taranto, per il 14,5% un comune di un’altra provincia pugliese e per il 42,5% un comune di un’altra regione italiana.
Il grafico che segue mostra le destinazioni dei cambi di residenza da un comune della provincia di Taranto a un altro comune italiano.
Se si escludono i trasferimenti interni alla Puglia, la regione “preferita” dagli emigranti ionici risulta essere, oggi come in passato, la Lombardia, anche se negli ultimi anni vi è stata una riduzione delle emigrazioni verso tale area, a vantaggio, invece, delle regioni del Nord-Est. Seguono, nell’ordine, l’Emilia-Romagna, il Lazio e il Veneto. Le province di altre regioni più frequentemente meta di destinazione sono, nell’ordine: Milano, Roma, Bologna, Torino e Modena.
Oltre 8mila nuovi residenti provenienti da fuori provincia
Complessivamente, nel corso dell’anno 2020 dalle anagrafi dei comuni della provincia di Taranto risultano essere state cancellate, per trasferimento, 9.064 persone (di cui 3.518 in altro comune della provincia di Taranto). Al contrario, vi sono state 8.067 nuove iscrizioni di persone trasferite da altri comuni italiani o dall’estero (ovviamente, sono ricompresi i 3.518 di cui prima). Ciò significa che la provincia di Taranto, nell’anno 2020, ha “perso” causa trasferimento altrove quasi 1.000 abitanti. Non è una novità: ogni anno la popolazione della provincia di Taranto si riduce di 1.000-1.500 abitanti, tenendo conto esclusivamente del saldo migratorio (differenza tra immigrati ed emigrati). Si tratta di una perdita non irrilevante dal punto di vista economico, che appare ancora più grave se si tiene conto che, mediamente, la popolazione di chi si trasferisce fuori provincia è più giovane (circa il 70% ha meno di 40 anni) di chi da un’altra provincia o dall’estero trasferisce la residenza nella provincia di Taranto (il 62% non ha compiuto i 40 anni).
I trasferimenti da un qualsiasi comune italiano a uno della provincia di Taranto, sempre nel 2020, sono stati 6.873 (-7,3% rispetto al 2019, +5,7% rispetto al 2018). Non essendo il nostro territorio particolarmente attrattivo per le migrazioni interne, appare del tutto naturale che oltre la metà di questi (51,2%) abbia avuto come comune di partenza un altro comune della stessa provincia, mentre il 15,9% proviene da un comune pugliese di un’altra provincia e il 32,9% da comuni di altre regioni. In molti casi potrebbe trattarsi di migrazioni di ritorno, ossia di persone originarie della provincia di Taranto che avevano spostato la residenza per motivi professionali e che, dopo un periodo di lavoro in altre regioni o al termine della vita lavorativa, decidono di rientrare nel luogo d’origine. Non a caso, escludendo la Puglia, le regioni da cui provengono più migranti “interni” sono alcune delle tradizionali destinazioni dei nostri migranti: Lombardia (6,2%), Emilia-Romagna (3,8%) e Lazio (3,7%).
Tra le prime sei province di origine dei trasferimenti in provincia di Taranto, troviamo le quattro province confinanti (Bari, Brindisi, Lecce, Matera) e le due province più popolose d’Italia (Roma e Milano).
Concludiamo con un riferimento alle migrazioni internazionali. Nell’anno 2020 sono state iscritte nelle anagrafi dei comuni della provincia di Taranto 1.194 persone provenienti dall’estero. Anche in questo caso, bisogna tener conto della quota consistente di migranti di ritorno: circa un terzo di queste persone è di cittadinanza italiana.
Dalla figura 5 appare evidente come anche i trasferimenti dall’estero siano cresciuti nel corso degli ultimi 20 anni, pur facendo registrare una flessione negli ultimi 4 anni.
Al 1° gennaio 2021 la comunità straniera di gran lunga più numerosa della provincia di Taranto risulta essere quella rumena, composta da 4.126 persone (350 in meno rispetto a un anno prima): più di un cittadino straniero su 4 è di cittadinanza rumena. Seguono, nell’ordine, le comunità albanese, cinese, marocchina e nigeriana. Si registra, infine, un incremento elevato dei cittadini di nazionalità afghana (+90%) e irachena (+74%).
Giuseppe Pesare
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