L’Intelligenza Artificiale (IA) si pone come guida di enormi cambiamenti in tutto il mondo, porterà beneficio alla società nel suo complesso, in tutti i settori, sia nella vita quotidiana sia nell’attività lavorativa delle persone. Nei prossimi anni avrà un forte impatto generazionale, un effetto significativo soprattutto sulla immagine tradizionale che abbiamo del lavoro e ciò varrà anche nel settore della Pubblica Amministrazione.
Ma in cosa consiste l’IA? È un’intelligenza informatica di ultima generazione dove convergono sia nuove tecniche di programmazione basate sulla formulazione di algoritmi sempre più sofisticati che nuove tecniche di progettazione. Nel suo complesso, si interessa di sviluppare sistemi hardware e software dotati di capacità tipiche dell’essere umano ovvero: interazione con l’ambiente – apprendimento e adattamento – ragionamento – pianificazione.
La tecnologia, di per sé neutrale, non lo è nella sua applicazione e lo è ancora meno per chi lavorando per lo sviluppo delle società si trova spesso a decidere cosa sia giusto o sbagliato o, in un dato contesto, quale sia il bene migliore o il male minore.
Gli enti e le istituzioni potrebbero, grazie a queste soluzioni, erogare servizi ai cittadini in modo più efficiente, più veloce, migliorando la soddisfazione dell’utenza. L’Intelligenza Artificiale, oggi, può guidare al posto nostro, prendersi cura delle persone anziane o malate, svolgere lavori pericolosi o usuranti, aiutarci a prendere decisioni ponderate, basate sulla gestione razionale dei Big Data.
È noto come la Pubblica Amministrazione soffra un ritardo nell’innovazione, soprattutto verso l’uso di soluzioni applicative che impieghino un mix fra IA, Big Data e iBPM. L’adozione ragionata di queste tecnologie darebbe un nuovo impulso al rinnovamento dei modelli operativi e di governo della macchina burocratica, risolvendo problemi strutturali di inefficienza e efficacia delle procedure amministrative e di interazione bidirezionale con il cittadino.
Questo l’auspico per la Pubblica Amministrazione, mentre per la nuova generazione di dipendenti 2.0, l’utilizzo di tale tecnologia porterebbe l’assunzione di maggiore responsabilità su attività strategiche, delegando agli algoritmi di intelligenza artificiale quelle attività che utilizzano i Big Data, calcoli complessi e azioni ripetitive. Così facendo, le strutture amministrative, parliamo di settori e uffici, potrebbero essere riorganizzate e semplificate in base alla nuova distribuzione di funzioni e carichi di lavoro.
Nelle attività giornaliere esistono algoritmi che permettono di riconoscere e sintetizzare testi scritti e orali, riconoscere oggetti in immagini e video, la catalogazione e la ricerca di testi, documenti ed immagini in archivi di milioni di pagine.
Un esempio di applicazione di questa tecnologia, si può ricercare nel settore legale, dove è già possibile interrogare documenti legali e recuperare la relativa giurisprudenza con grandi vantaggi per gli uffici che gestiscono il contenzioso di piccoli e grandi comuni.
Benvenuti nella nuova era dell’Intelligenza Artificiale!