E’ ufficiale: Siamo una città accogliente e con una forte vocazione turistica, siamo aperti all’arrivo di tutti e vogliamo investire nelle crociere, ma ad una condizione.
La condizione è che chi viene a Taranto non porti al collo la sciarpa della squadra di calcio del Bari. Perché se questo accade è legittimo, a difesa della città, adirarsi, offendersi, minacciare l’insegnante e i bambini che sono rei di indossare quello stendardo e strappare dalle mani di uno di loro, la vituperata sciarpa. Perché la nostra città va rispettata e con tutta evidenza dei bambini di dieci anni o poco più che in una gita scolastica indossano la sciarpa della squadra di calcio della loro città, stanno mancando di rispetto alla nostra grande Taranto e quindi vanno redarguiti.
Meno male che c’è uno che, con una stazza fisica non di poco conto, difende l’orgoglio della nostra città e la conta giusta a quei baresi. Il popolo dei social inneggia al nuovo eroe e in tanti sono pronti a giurare e a spergiurare che mai avrebbero mandato i propri figli a Bari con la sciarpa rossoblù. Perchè noi ci teniamo alla buona educazione.
Ma io dico benedetto Iddio. Ci tolgono il lavoro, moriamo per l’inquinamento, i nostri ragazzi sono costretti a studiare e a lavorare fuori e nessuno dice niente. Stiamo correndo il rischio della terza guerra mondiale e nessuno dice una parola. Ci stiamo giocando la partita del futuro con gli ottocento milioni di euro e oltre del just transition fund e nessuno sa come verranno usati. Le bonifiche sono state ferme per oltre due anni e nessuno ha protestato neanche per scherzo. Il nostro Sindaco passa con una facilità notevole da essere eletto con il centro sinistra a filtrare con la destra e nessuno se ne importa niente. Ma il problema vero è che dei bambini di Bari ci abbiano offeso piu’ o meno consapevolmente offeso e che un novello Filonide abbia salvaguardato la nostra dignità.
Mi permetto di dire che la situazione mi pare surreale e che tutti noi, come comunità, non stiamo messi troppo bene.
Gianni Liviano
Giusto per quei pochi che non avessero notizia su tale Filonide (il tarantino castigatore dei romani, che tutelò l’onore della città urinando sulla toga del senatore romano Lucio Postumio) si veda qui del senatore romano Lucio Postumio