I Riti tarantini, capofila riconosciuti della pietà popolare nel Meridione d’Italia.
Una proposta di legge sulle Settimane sante pugliesi del consigliere
Si è appena spento l’eco delle gare per l’assegnazione dei simboli delle processioni del Giovedì e Venerdì santi che la Settimana Santa tarantina, entrata ormai nel vivo, si arricchisce di un’ulteriore novità il cui scopo è quello di farla conoscere ancora di più sia all’interno che all’esterno dei confini regionali.
Si tratta di sei articoli di legge per far sì che La Regione Puglia, sulla base della programmazione pluriennale, conceda annualmente contributi per diffondere i riti delle Settimane sante e che fanno parte della proposta di legge sulla Settimana santa presentata le scorse settimane dal consigliere regionale Gianni Liviano, primo firmatario, e condivisa in maniera trasversale dai colleghi Fabiano Amati, Sergio Blasi, Napoleone Cera, Domenico Damascelli, Francesca Franzoso, Giandiego Gatta, Nino Marmo, Ruggiero Mennea, Donato Pentassuglia, Sabino Zinni, Francesco Ventola.
“Si tratta di un’iniziativa, che presto sarà discussa nelle commissioni consiliari competenti, – spiega Liviano – che mira a fare delle Settimane sante pugliesi patrimonio immateriale della Regione. Un modo per far conoscere meglio le tradizioni pasquali del nostro territorio e mettere le associazioni e le Confraternite nella condizioni di promuovere i rispettivi Riti, la realizzazione degli eventi e di percorsi di formazione e approfondimento delle origini della ritualità nonchè la realizzazione di cd e dvd e app e altro materiale multimediale contenenti notizie utili a quanti intendono assistere allo svolgimento degli eventi stessi. In tutti i paesi della Puglia, infatti, le processioni di statue, i cortei di donne velate e di uomini incappucciati, di ali di folla silenziose e commosse, di musiche funebri e solenni suonate dalle bande musicali animano le strade, richiamano folle numerose e turisti provenienti da molti luoghi”.
Nella proposta di legge è stata prevista una dotazione finanziaria per il corrente esercizio finanziario di 200mila euro mentre per gli esercizi successivi, aggiunge Liviano, “si provvederà nell’ambito degli stanziamenti previsti dalle leggi di bilancio annuali e pluriennali”.
Tra i capisaldi che fanno da colonna portante alla richiesta contenuta nella proposta di legge ci sono – spiega ancora Liviano -la storia e i documenti delle confraternite; le statue in cartapesta e in legno, espressioni artistiche di alto livello; le musiche della Passione o marce funebri che rappresentano l’ideale colonna sonora di accompagnamento ai nostri riti; i detti proverbiali popolari sulla passione; i canti e le preghiere popolari sulla passione; le foto di ieri e di oggi che documentano tale ritualità plurisecolare; i dolci e la gastronomia tipica di ieri che segnava la quaresima prima e la Pasqua dopo con l’esplosione dei profumi e dei sapori della nostra terra. Insomma un patrimonio immenso da conoscere, da divulgare, da valorizzare, da conservare nel tempo e da trasmettere soprattutto ai giovani: autentico patrimonio immateriale per la nostra comunità regionale”.
Perché questa proposta di legge? Perché, spiega Liviano, “il territorio pugliese è ricco di queste iniziative.
Basti pensare alle rappresentazioni che anticipano l’inizio della Settimana santa come ad Altamura e Conversano o Ginosa con la passione vivente nella gravina o, ancora le “Processioni” della Sacra Spina (Andria), dell’Addolorata (Taranto, Bisceglie, Bitonto), della Desolata (Canosa, Gallipoli), dei Misteri (Taranto, Molfetta, Ruvo, Valenzano, ma ovunque, è la più diffusa), del Santo Legno (Conversano), di Cristo Morto (Montesantangelo, Botrugno); degli Otto Santi (Ruvo di Puglia), della Pietà (Molfetta). Senza tralasciare i pellegrinaggi penitenziali al “Sepolcro di Cristo” nelle chiese, da parte dei Cruciferi (Noicattaro), dei Pappamusci (Francavilla Fontana), dei Perdoni (Taranto, Pulsano) e dei “Bbubbli bbubbli” di Grottaglie per concludere con la processione della Resurrezione, però meno frequente (Francavilla Fontana, Ruvo, Martina Franca), giusto per citarne alcune.
Poi c’è Taranto con le sue processioni che presentano peculiarità uniche, come la caratteristica nazzicata dei perdoni, che la differenziano da tutte le altre proposte analoghe e la rendono, com’è riconosciuto, la capofila della pietà popolare nel meridione d’Italia”.
Nella proposta di legge è previsto che la Regione istituisca un elenco regionale dei soggetti che organizzano processioni e riti della settimana santa. Potranno aderire all’elenco, in settori differenti, tutti coloro che (diocesi, parrocchie, confraternite o associazioni costituiti a norma di legge e senza scopo di lucro) organizzano processioni e riti della settimana santa. Con apposito regolamento, la Regione individuerà i criteri e le modalità per la concessione di contributi e finanziamenti avvantaggiando, tra quelli iscritti all’elenco, i riti e le processioni che per storia, per tradizione, hanno origine più remota e continuità nello svolgimento”.
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