Lunga lettera dell’ex consigliere regionale
Nonostante l’ottimismo di Berlusconi che punta a raggiungere il 20% alle prossime elezioni amministrative ( recupererebbe oltre 10 punti in meno di due mesi!) continuano a registrarsi gli addii al partito.
Totale divergenza rispetto alle ultime posizioni assunte dal Forza Italia o riposizionamento in presenza di una fase di assoluta incertezza del sistema politico italiano? Non facciamo processi alle intenzioni.
Con una lunghissima lettera pubblicata su alcune testate giornalistiche e sul suo profilo Facebook, l’ex consigliere regionale, fedelissimo di Gasparri, Pietro Lospinuso, lascia il partito azzurro rivolgendosi direttamente al suo fondatore e capo a vita.
“Caro Presidente Berlusconi, ho comunicato stamani alla chat del Coordinamento Regionale del partito – atteso che, lo stesso, ha assunto forma ectoplasmatica e non viene convocato da moltissimo tempo neanche per fare l’analisi del voto delle ultime due tornate elettorali amministrative, autunnali e primaverili – le mie dimissioni dall’esecutivo e da Forza Italia. Ritengo, pertanto giusto rappresentarTi le mie ragioni. “
Segue una lunga sintesi della storia politica degli ultimi anni, dalla fine del Pdl ai giorni nostri.
“Presidente, Forza Italia è, come da ultimo hai rivendicato pochi giorni orsono, un partito di centro, l’unico partito di Centro e, forse per questo, ha rinunciato ad essere un partito di centrodestra, ha smesso di parlare a quella componente di destra e, anche per questo, ha creato le basi affinché nascessero a destra altre formazioni politiche che ne interpretassero l’anima ed i valori. Forza Italia ha smesso non solo di parlare a destra ma ha difficoltà a farsi comprendere al centro se è vero, come è vero, che autorevoli rappresentati della stessa, forzisti dagli albori, hanno creato o vorrebbero creare altre formazioni di centro in un’ ottica sicuramente non bipolare, ultima in ordine di tempo la Ministra in carica Gelmini, capodelegazione di Forza Italia nel Governo Draghi, il Ministro Brunetta e, forse, il Ministro Carfagna. Qualcuno si è mai interrogato sul perché siano accadute e accadano determinate prese di distanza? Qualcuno si è chiesto a cosa sia dovuta questa lenta ma costante perdita di consensi?”
Poi l’attacco alla gestione pugliese e ionica del partito:
“Per verecòndia ometto di rappresentare le problematiche relative alla gestione del partito in Puglia. In fondo basta verificare le recentissime elezioni amministrative per rendersi conto delle percentuali risibili conseguite da Forza Italia. Il centrodestra governava in 30 Comuni su 50, ne abbiamo persi 20, con il risultato che le coalizioni alternative al centrodestra governano oggi 40 Amministrazioni su 50 ed il centrodestra appena 10. Tra queste spicca il capolovaro indiscusso del Comune di Taranto ove il coordinatore regionale di Forza Italia, on. D’Attis, insieme a pochissimi intimi, è riuscito nell’impresa storica di candidare a sindaco l’ex segretario provinciale del Pd e primo dei non eletti in Consiglio Regionale della lista Con del Presidente Emiliano e a costituire, come loro ebbero a chiamarla: La grande alleanza, o più correttamente, come io la determino: La grande ammucchiata. Tra i compagni di merenda c’erano consiglieri del centro sinistra che avevano sfiduciato il sindaco uscente Melucci e addirittura un consigliere regionale, capogruppo della lista Con di centrosinistra in Consiglio Regionale, che a Taranto si candidava per il Centrodestra. Condotta illogica e colma di contraddizioni. Risultato? Abbiamo perso al primo turno, il sindaco uscente è stato eletto con il 60,63% dei voti. “