Taranto, città abbandonata, si trova oggi sommersa non solo dall’acqua piovana ma da un mare di inefficienza e incuria politica.
Le strade, dopo solo un’ora di intensa pioggia, sono diventate fiumi d’acqua sporca, trasportando con sé i rifiuti non raccolti.
Con l’acquazzone, infatti, i sacchetti di spazzatura non ritirata sono andati ad intasare ancora di più quelle caditoie già otturate da mesi, se non anni, di incuria.
E, come se non bastasse, le strade interessate dai lavori – via Dante su tutte – sono tra le più colpite dagli allagamenti, nonostante gli interminabili lavori che sembrano essere stati fatti più per complicare che per migliorare la situazione.
È emblematico che proprio quelle vie su cui si sono fatti degli interventi, versino nelle condizioni peggiori.
Ma a chi importa, davvero? Il degrado si sta trasformando in normalità, l’incuria è diventata una forma di governo. I cittadini, tacciati continuamente di inciviltà, sono costretti a subire in silenzio l’inefficienza dell’amministrazione Melucci, come se le loro tasse fossero una donazione volontaria a una macchina amministrativa inceppata.
Le promesse di riqualificazione suonano ora come beffe, e quel poco che si muove viene sistematicamente vanificato da un’incompetenza che non riesce nemmeno a garantire l’essenziale: strade sicure e una città pulita.
Questa non è solo pioggia che cade dal cielo. È il riflesso di una gestione politica che, più di ogni bomba d’acqua, sta affogando Taranto nel fango dell’indifferenza.
E noi, cittadini, ci troviamo a dover navigare tra allagamenti e rifiuti, mentre chi dovrebbe gestire la città passa più tempo sui social a millantare interventi che a lavorare davvero per Taranto. Ma il problema non potrà essere ignorato per sempre e, prima o poi, qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di questo disastro.
Mirko Maiorino
Segretario cittadino
Partito liberale Italiano