Adele (nome di fantasia), 20 mesi di vita, era a passeggio con i suoi genitori. Improvvisamente diventa cianotica e subito dopo il respiro diventa assente (a causa di un rigurgito, pare).
A quel punto le grida disperate dei genitori, in preda al panico perché non sapevano cosa fare. Grida di disperazione, così forti, da essere immediatamente raccolte da un carabiniere, di passaggio, fuori servizio. Il militare non ci pensa due volte, corre verso la piccola e chiede il permesso al padre di poter intervenire. Permesso accordato. Il carabiniere prende immediatamente la piccola dal passeggino ed effettua la manovra di Heimlich, liberandole le vie aree.
E’ accaduto qualche giorno fa nel centro di Roma, in via Simone Saint Bon. Adele dopo verrà trasportata dal 118 al “Bambin Gesù” per i controlli del caso, ma ora sta bene.
L’importanza di saper soccorrere
Probabilmente qualcuno starà pensando che il carabiniere ha fatto solo il suo dovere. Sì, questo è vero. Ma certamente la straordinarietà della notizia non è nel fatto di cronaca di per sé. La straordinarietà della notizia sta nel fatto che non sia stato un operatore sanitario a salvare la vita alla piccola. E’ stato appunto un carabiniere. Ma al posto del militare poteva esserci chiunque.
E questa è nuovamente la testimonianza che tragedie del genere possono capitare in qualsiasi momento. E in qualsiasi momento è necessario che chiunque sia in grado di poter intervenire.
Ecco perché è fondamentale che tutti sappiano fare le manovre salvavita. E per far sì che questo avvenga è necessario che diventi quanto prima operativa la legge che impone l’insegnamento delle manovre salvavita nelle scuole italiane.
Insomma, dare finalmente vita a quella legge nata a Taranto nel 2005. Una legge ad iniziativa popolare che porta la firma di 93mila italiani che credono in questo traguardo e che attendono.
Attendono, perché (è giusto ricordare), che dopo la raccolta di quelle firme, nel luglio 2015 l’insegnamento delle manovre salvavita nella scuola è diventato legge (ddl “Buona Scuola”, articolo 1, comma 10). E, successivamente, dopo la pubblicazione dei decreti attuativi è anche partita la fase sperimentale del progetto. Fase sperimentale, al quale il Miur ha dato un giudizio “straordinariamente positivo”. Ma adesso siamo ancora in attesa degli atti ministeriali che sanciscano l’attivazione definitiva del percorso formativo.
E solo grazie a questa legge sarà possibile salvare numerose vite, così come è capitato a Roma alla piccola che è stata salvata dal provvidenziale intervento del carabiniere.
Cosimo Lucaselli