Siamo fatti della stessa materia dei Sogni ?
Shakespeare dipinge così l’essenza della realtà umana; quanto avesse ragione non possiamo saperlo ma il sogno nella sua dimensione immanente ha connotato lo sviluppo della nostra civiltà. Così andremo ad analizzare e scandire i tempi del sogno nei passi importanti della storia, e nell’attualità di un domani non troppo lontano in una serie di articoli che potrebbero stimolare la curiosità del lettore verso un nuovo utile sognare.
Sogno e veglia
Lo studio dei sogni rapportati con la coscienza di veglia si è sempre focalizzato sulle affermazioni secondo cui la mente del sognatore tende a mantenere un’esile consapevolezza della percezione e delle emozioni, ma manca della metacognizione autoriflessiva, cioè della consapevolezza del proprio stato di reale coscienza. Diversamente nel sogno lucido chi sogna mantiene la consapevolezza e sa di sognare, e spesso con il tempo e l’esercizio riesce a gestire il sogno fino a diventarne quasi completo regista. Succede però che questa distinzione tra lo stato di veglia e di sogno diventa meno netta, come al risveglio, che per molti è una sorta di stato semi cosciente, che ci mette in contatto diretto e distratto con le sensazioni ed emozioni, prive d’individuazione e cognizione. In questo stato può capitare di camminare a tentoni tra la realtà del luogo dove ci svegliamo, senza esserne pienamente coscienti
Mindfulness e sogno lucido
La pratica della mindfulness mira a migliorare la capacità di un individuo di rimanere ben saldo nel momento presente, con una mente aperta e non giudicante e a diminuire le abitudini automatiche di vagabondaggio mentale. Diverse sperimentazioni mostrano che una maggiore consapevolezza è associata a un maggiore benessere e una riduzione della ruminazione negativa. Relativamente ai sogni, la consapevolezza ha dimostrato di essere inversamente correlata all’ansia dei sogni e alla qualità negativa dei sogni (Simor, Koteles, Sandor, Petke e Bodizs, 2011). Nel loro insieme, migliorare l’attenzione verso il momento presente e coltivare un atteggiamento di accettazione, può o aumentare la probabilità e la frequenza delle esperienze di sogno lucido, uno stato di sogno caratterizzato sia da consapevolezza che da positività. Gli autori, Stumbrys, Erlacher e Malinowski (2015), hanno recentemente iniziato a testare questa relazione.
Misurare la consapevolezza
Il test di riferimento per valutazione della consapevolezza è stato il Freiburg Mindfulness Inventory (FMI; Walach, Buchheld, Buttenmuller, Kleinknecht e Schmidt, 2004), che misura due fattori correlati di accettazione e presenza, usando 14 elementi su una scala di 4 punti. L’accettazione si riferisce all’atteggiamento di apprezzamento nei confronti dell’esperienza, mentre la presenza è strettamente correlata all’affinamento di capacità cognitive, secondarie all’attività di mindfulness applicata.
Addestramento
Mentre la mindfulness non mira esplicitamente a migliorare la consapevolezza nello stato di sogno, ci sono molte tradizioni che hanno collegato la coltivazione della consapevolezza al risveglio con il sogno lucido di notte; il sogno lucido stesso è stato persino considerato uno stato ideale per la consapevolezza meditativa (in particolare nelle tradizioni tibetane dello toga del sogno). Gli autori hanno quindi studiato una potenziale influenza della precedente pratica di meditazione, anche quelle non esplicitamente definite come pratiche di consapevolezza, sulla frequenza del sogno lucido.
Sperimentazione
Circa cinquecento partecipanti, equamente divisi tra uomo e donna, che sono stati reclutati attraverso un sito Web di sogni lucidi tedeschi hanno risposto a un questionario online sul sogno, meditazione e consapevolezza. Sia la frequenza di dei sogni che la frequenza dei sogni lucidi (definita come un sogno in cui “si è consapevoli che si sta sognando durante il sogno”) sono state stimate per settimana. Ai partecipanti è stato chiesto se avevano esperienza di meditazione, per quanto tempo si sono esercitati . Infine, hanno completato il summenzionato questionario di Freiburg Mindfulness Inventory. I risultati dello studio hanno mostrato che i partecipanti che hanno riferito di aver avuto precedenti esperienze di meditazione hanno riportato una frequenza dei sogni lucida più elevata, con circa 4,28 vs 2,55 sogni lucidi al mese. Inoltre, coloro che hanno esperienza di meditazione hanno anche riportato punteggi più alti di consapevolezza dell’FMI. In particolare, anni di esperienza e ore di pratica a settimana sono stati correlati con i punteggi di consapevolezza. Gli autori hanno condotto analisi più complesse per districare il ruolo mediatore della meditazione sulla relazione tra consapevolezza e sogno lucido. Ciò che hanno scoperto è stato che solo in quei soggetti che hanno avuto precedenti esperienze di meditazione c’era una significativa correlazione tra il punteggio di consapevolezza dell’FMI e la frequenza di sogno lucido. Quei soggetti senza esperienza di meditazione non hanno mostrato alcuna relazione tra il punteggio FMI e la frequenza del sogno lucido
E’ vero ?
Pertanto, le loro ipotesi sono state parzialmente confermate; la consapevolezza individuale è positivamente correlata alla frequenza dei sogni lucidi, ma solo in quei soggetti che praticano la meditazione. I ricercatori hanno riscontrato una forte correlazione tra il training in veglia sulla consapevolezza e quello che si sviluppa quasi spontaneamente sulla corrispondente vita sognata.
I sogni influenzano la vita quotidiana ?
Se è vero che l’essere presenti a se stessi durante lo stato di veglia permette di accedere a un controllo dello stato sognante, va ancora esplorata scientificamente la relazione inversa. Controllare i nostri sogni ci permette di avere una vita migliore ? Influenza le nostre attività giornaliere ? Quanto saper controllare uno stato d’ansia o di panico in sogno ci permetterà poi di gestirlo in veglia ? Si esplora questa nuova direzione seguendo il rigore scientifico, mentre le civiltà che ci hanno preceduto ci dicono di si. Vedremo nei prossimi articoli il sogno nella tradizione Giudaica, Cristiana, dell’antica Grecia senza esimerci di dare una rapida occhiata alla fondante attività onirica Tibetana e dei Popoli dell’America Latina; non ci sfuggirà l’interpretazione psicoanalitica nelle varie scuole.
dr. Francesco Egidio Cipriano
Psicologo
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