Surviving death: la nuova docu-serie su Netflix
Cosa succede dopo la morte o durante il processo di dissoluzione della nostra apparente coscienza? Da millenni le religioni ce lo spiegano, ognuna a suo modo, in maniera più logica o più fideista. Nella realtà nessuno è mai tornato per raccontarcelo o se qualcuno dice di essere tornato non gli crediamo: quali prove scientifiche avrà mai da mostrare? Per dirla alla Joe Black nella vita esistono due cose ineluttabili, la morte e le tasse. Mentre la prima, seppur avversata con forza, è un evento che sta nella natura delle cose, la seconda è un artifizio convenzionale. Così come non sappiamo cosa succede al nostro denaro dopo averlo trasformato in tasse nulla effettivamente sappiamo di cosa succede alla nostra coscienza dopo che il corpo smette di funzionare e i suoi elementi iniziano il processo di dissoluzione. Da tanto tempo si vocifera che dopo la morte si possa finire all’inferno o in paradiso, in qualche reame sublime o dannati per un certo numero di anni in nuovo corpo, oppure in una nuova cyber simulazione, reintegrati in una matrice intelligente conscia-inconscia o semplicemente nulla, polverizzati e per sempre dispersi come una serie di atomi che andranno in parte ricomporsi in una nuova forma animata o meno.
Netflix docu-serie
Lo streaming movie network per eccellenza ci propone una serie investigativa sull’esistenza dell’al di là e sulla la morte come fine della vita o come “passaggio” ad altro. Come ci si potrebbe aspettare, questa serie ci fornisce resoconti originali di coloro che si sono avvicinati e che hanno persino sperimentato e investigato gli eventi connessi al tema. La serie è basata sull’omonimo best seller di Leslie Kean, giornalista investigativa, e si avvale di consulenze e interviste di medici, psicologi, psichiatri e scienziati senza rinunciare a medium o esperti del paranormale che spesso negli stati uniti sono anche utilizzati dalla forze dell’ordine. La serie si mantiene fondamentalmente imparziale distanziandosi e non abbracciando alcuna posizione, questo permette di esplorare in modo quasi asettico, a prescindere dalla spettacolarizzazione necessaria, credenze e scienza della morte.
Sei episodi di 50 minuti su quello che è uno degli argomenti tabù del 21esimo secolo, da evitare a tutti i costi o da relegare negli ospedali, nelle case di riposo o nelle chiese: la morte.
Esperienze di premorte (episodio 1)
Una donna viene recuperata dopo essere precipitata in una cascata, i suoi racconti insieme a quelli di altri infoltiscono la conoscenza e le domande sulla coscienza che si espande quando si mette piede nel mondo di mezzo,
Medium (episodio 2 & 3)
La promessa di poter entrare in quell’area sospesa tra la vita è la morte è quello che i medium offrono ai cuori affranti e anche al sapere investigativo. Dono vero? Naturale? Abilità da poter coltivare?
Apparizione di defunti (episodio 4)
E’ la sofferenza di una perdita che ci fa leggere segni che non ci sono? I messaggi tra i mondi sono consistenti o semplici illusioni? Una carezza nel sonno, una luce sotto una porta chiusa, un uccellino … sono segni reali o metafore di qualcos’altro?
Segni dall’adilà (episodio 5)
I suoni che inquietano chi li ascolta, registrati da un’investigatrice di concerto alle esperienze di un medico e le sue esperienze del punto di morte.
Reincarnazione (episodio 6)
Parla uno psichiatra che indaga gli incubi di un bimbo, i suoi ricordi oltre la nascita di una famiglia perduta.
Buona visione, consiglio le luci spente un buon divano e attendete che tutti dormano.
Dott. Egidio Francesco Cipriano
Psicologo -Informatico
Foto di Karin Henseler da Pixabay