La vicenda, accaduta circa un anno fa in uno degli scantinati delle “case parcheggio” in via Macchiavelli, era legata a una “guerra” per il predominio nel mercato delle sostanze stupefacenti. Gli investigatori della Squadra Mobile, dopo aver incastrato all’epoca dei fatti due persone (un pregiudicato soprannominato lo “sceriffo” e suo cognato), stamane hanno arrestato un’altra persona ritenuta responsabile del delitto
TARANTO – I fatti risalgono alla sera dello scorso 16 dicembre, quando Graziano Rotondo, 38enne di Palagiano fu assassinato brutalmente a colpi di pistola nel sotterraneo di uno stabile di via Machiavelli nel quartiere Tamburi.
All’epoca, furono rapidissime e sapienti le indagini degli investigatori della Squadra Mobile, diretti dal vice questore Fulvio Manco, i quali riuscirono a ricostruire con estrema nitidezza la vicenda, delineando l’ambiente e i relativi contorni nei quali venne maturato l’efferato omicidio. Infatti, i poliziotti riuscirono nel giro di qualche ora anche a individuare due persone ritenute le responsabili materiali dell’omicidio, ovvero il pluripregiudicato B.V. di 40 anni detto lo “sceriffo”, residente nello stesso stabile di via Macchiavelli, che era a capo di un’articolata e fiorente attività di spaccio al quartiere Tamburi, e suo cognato N.C. di 32 anni.
Inoltre, i poliziotti, dopo i due arresti, effettuarono numerose perquisizioni e sopralluoghi in quei caseggiati. E questo permise di recuperare numerose armi e ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti ben occultati.
Ma nel prosieguo delle indagini è spuntato un terzo uomo, arrestato stamane all’alba, anche lui ritenuto dagli investigatori colpevole della morte di Rotondo. Si tratta di un tarantino di 23 anni, sempre strettamente imparentato con lo “sceriffo”, considerato alla pari degli altri due, autore materiale del ferimento mortale della vittima. In particolare, avrebbe sparato un colpo di pistola al petto di Rotondo e avrebbe poi infierito, con determinata crudeltà sul suo corpo agonizzante, sferrando numerosi colpi alla testa con un oggetto contundente.



Il giovane è stato ritracciato presso il suo domicilio al quartiere Tamburi e, dopo le formalità di rito espletate negli uffici della Questura, è stato accompagnato al carcere “Magli”. Dovrà rispondere di omicidio aggravato in concorso.
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