Potrebbe trattarsi di un regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti
TARANTO – Si chiama Graziano Rotondo il 39enne trovato morto ieri sera, intorno alle 20, nello scantinato di un palazzo di via Macchiavelli nel quartiere Tamburi di Taranto. Si tratta di un omicidio, il cui movente è verosimilmente da ricercare nell’ambito del traffico di stupefacenti.
L’uomo, originario di Castellaneta e residente a Palagiano e con non pochi precedenti, è morto probabilmente a causa di un colpo d’arma da fuoco, per la cui conferma si dovrà attendere l’esito dell’autopsia che verrà eseguita dal medico legale Marcello Chironi.
Nello scantinato ritrovate, insieme al corpo, armi e droga, ben occultate. In particolare, 7 pistole semiautomatiche perfettamente funzionanti, due panetti da 500 grammi di eroina e 200 grammi di cocaina, il tutto suddiviso in 300 dosi. Ritrovati inoltre un coltello e un martello sporchi di sangue. Infatti, secondo la Squadra Mobile, che conduce le indagini, potrebbe esserci stata anche una colluttazione prima dell’esecuzione. L’uomo comunque, prima di essere ucciso, è riuscito a chiamare il fratello, dicendo di essere in pericolo di vita e a dare indicazione sul posto in cui si trovava. Da qui l’allarme alla Polizia.
Ad ogni buon conto, cospicui elementi investigativi hanno portato stamane la Mobile a eseguire due fermi. Due sospettati, dunque, B.V. di 40 anni e suo cognato N.C. di 32 anni, uno dei quali residente nello stesso stabile di via Macchiavelli. Uno dei due indiziati, inoltre, presentava ferite sul capo, delle quali non ha saputo fornire valide spiegazioni. Ferite, quindi, che, secondo gli inquirenti, sono state procurate durante la colluttazione con Rotondo.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.