Nella prossima legge di bilancio il graduale ritorno alla normalità
In questi giorni si ritorna a parlare della riforma delle pensioni, ed è proprio il presidente del Consiglio Mario Draghi, che in conferenza stampa dopo la conclusione della riunione dei capi di Stato e di governo a Bruxelles, esprime le sue valutazioni in merito.
“Il Consiglio di oggi, immaginato come se fosse una riunione di transizione, senza grandi discussioni, si è rilevato importante e con discussioni approfondite e complesse”, ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa dopo la conclusione della riunione dei capi di Stato e di governo a Bruxelles.
“Io ho sempre detto che non condividevo quota 100, ha una durata triennale e non verrà rinnovata”, così il presidente del Consiglio Draghi dopo il Consiglio europeo.
“Ora occorre assicurare una gradualità nel passaggio a quella che era una normalità”, continua Draghi. Il tema delle pensioni “sarà oggetto della legge di bilancio che presenteremo questa settimana che viene. Io ho sempre detto che non condividevo quota 100, ha una durata triennale e non verrà rinnovata. Quello che occorre fare è assicurare una gradualità nel passaggio a quello che era la normalità. L’importante è tener fisso il fatto che quota 100 non verrà rinnovata per un triennio e allo stesso tempo, occorre essere graduali” nell’applicazione delle nuove norme.
L’uscita anticipata dal lavoro con Quota 102 nel 2022 e nel 2023 e il passaggio a Quota 104 nel 2024. O un meccanismo più graduale, con Quota 102 nel 2022, Quota 103 nel 2023, Quota 104 nel 2024. Su queste soluzioni sono in corso, in queste ore, le simulazioni del governo.
Con Quota 102 potrebbero andare in pensione lavoratori e lavoratrici, in parte o totalmente retributivi, con 64 anni di età e 38 di contributi, mentre con Quota 104, l’uscita anticipata dal mondo del lavoro riguarderebbe chi ha compiuto 65 anni di età, maturandone 39 di contribuzione.
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