18^ Giornata della prevenzione organizzata da Formedil CpT
Le dichiarazioni del sindaco Melucci, del presidente Formedil De Bartolemeo e del direttore Francesco Pasanisi
Presentato nel corso della diciottesima edizione della Giornata della Sicurezza, la manifestazione organizzata ogni anno dal Formedil Cpt Taranto, il “Rapporto Prevenzione Taranto 2019 – Infortuni e malattie professionali in edilizia: analisi, cause e strategie di miglioramento”. Evento tenutosi giovedì 10 ottobre, al circolo Ufficiali della Marina Militare Taranto. La pubblicazione, promossa e realizzata dal Formedil Cpt Taranto e dall’Inail Puglia, assume una rilevanza strategica per diverse ragioni.
Innanzitutto per l’approccio metodologico: i diversi soggetti che si occupano di infortuni sul lavoro e malattie professionali hanno deciso di partecipare al progetto condividendo dati e statistiche, report ed esperienze sul campo. E’ un dato di novità significativo in un contesto nel quale non sempre a prevalere è il gioco di squadra. Il volume si caratterizza per la chiarezza espositiva, grazie anche all’ausilio di grafici e tabelle riassuntive. Presi in esame alcuni dei recenti infortuni, anche mortali, che si sono verificati nell’area tarantina. Studiare e comprendere, dunque, per ridurre i rischi e migliorare le condizioni di lavoro. Non a caso, il tema del convegno è proprio il “Piano mirato di prevenzione in Edilizia” che fa di Taranto un luogo di approfondimento di rilievo nazionale. Un grande elemento di novità è dato dal lavoro di gruppo a cui tante professionalità sono stati chiamati a partecipare.
Tra queste l’Inail Puglia ha inteso compartecipare alla realizzazione del lavoro attraverso importanti contributi di approfondimento resi da Giuseppe Gigante e Lorenzo Cipriani. Grande disponibilità al dialogo e alla collaborazione anche dallo Spesal ASL, l’ispettorato Nazionale del lavoro e l’Inail di Taranto. Tra le collaborazioni più significative: Cosimo Scarnera, Gabriella Dimaro e Rita Palmisano per lo Spesal, Michele Campanelli e Francesco di Francesco per l’ ispettorato del lavoro, Vincenzo Mazzeo, Ida Lampo, Anna Maria Stasi e Cosimo Nacci per l’Inail di Taranto. Il rapporto è stato curato dal team del team del Formedil CPT di Taranto, a partire dal direttore Francesco Pasanisi che ha coordinato i lavori, da Nico Lincesso, Romina La Diana, Antonio Peluso, Mimmo Fasciano, Tina Turturro , Claudio Capraro.
Altri importanti contribuiti sono venuti dalla Sirio comunicazione e marketing, dal medico del lavoro Sara Scarnera e da Sergio Pargoletti per la comunicazione. Un’occasione per sperimentare un impegno collettivo e multidisciplinare in un’azione concreta di prevenzione svolta la sicurezza nei luoghi di lavoro. Ampia e qualificata la platea tra cui numerose autorità locale, imprenditori, addetti ai lavori. “Formedil presta un opera meritoria da lungo tempo – sono parole del sindaco Melucci nei suoi saluti – questa città sta vivendo una fase importante di pianificazione, che forse mancava, e di rilancio di una infrastruttura immateriale che sono le competenze. C’è uno sforzo di transizione, uno sforzo generazionale, per rimettere in moto il nostro territorio. In questo il tema della sicurezza è fondamentale. La grande industria con cui lo Stato ha assistito nel bene e nel male questa comunità negli ultimi decenni, non ci ha solo privato della salute, non ci ha dato un carico ambientale superiore alla norma, ma ci ha creato anche un grande ostacolo, ha eroso la nostra propensione al rischio di impresa, cioè quella voglia di rimboccarsi le maniche, di formarsi, di innovare.” Abbiamo ascoltato il presidente di Formedil CpT Fabio De Bartolomeo e il direttore Francesco Pasanisi.
De Bartolomeo:
D.18° anno per la giornata della sicurezza che diventa maggirenne, cosa è cambiato in questi anni?
R. Partiamo da cosa non è cambiato: il tavolo tecnico funziona, dopo 18 anni riesce a dare stimoli giusti, con piacere verifico una sala piena. Cosa è cambiato? E’ cambiata sicuramente l’attenzione per la sicurezza nei luoghi di lavoro, sono cambiate le normative. Purtroppo ancora non siamo riusciti a cambiare le percentuali degli infortuni sul lavoro, però è un motivo anche questo per continuare a lavorare in questa direzione con la massima attenzione. La cultura della sicurezza oltre che nei luoghi di lavoro deve entrare nelle scuole. Solo la cultura della sicurezza può aiutare a prevenire gli incidenti. Abbiamo l’impressione che sia saltata un’intera generazione. Insieme alla politica vogliamo portare la formazione a scuola, perché i ragazzi già prima di entrare nel mondo del lavoro siano consapevoli dei rischi e delle necessarie attenzioni da porre. Conoscere le norme, le procedure.
D. Dopo la 81 le norme sono più stringenti e anche la prevenzione è maggiore, forse però mancano i controlli
R. Gli organi ispettivi che siedono al tavolo riferiscono che le percentuali dei cantieri visitati sono basse. Noi come CpT diamo informazioni sui cantieri che visitiamo. Va detto che mentre i cantieri pubblici sono esposti ai controlli, i tanti cantieri privati dove si annida il lavoro nero, e spesso manca la attenzione per la sicurezza, di fatto sono invisibili. In questo contesto si si sviluppa l’attività di alcuni enti che noi definiamo attestifici che rilasciano attestati senza fare realmente i corsi.
D. Ultimamente dalla grande industria locale pare si sia ripresa la tendenza ad appaltare al massimo ribasso; può essere anche questa un acasua di minore impegno (in termini di costi) per la sicurezza?
R. Dalla stampa si apprende di problematiche che riguardano l’appalto ex Ilva; purtroppo la concorrenza produce anche questi effetti; sta alle aziende fare le necessarie valutazioni tenendo conto di tutti gli obblighi. Le associazioni non possono incidere in questa ottica. Purtroppo ci sono esigenze stringenti; occorre mantenere l’occupazione, corrispondere tutti i costi, mantenere la rotta. Ciò può anche creare situazioni che mettono in discussione la correttezza ma dipende dalle singole aziende. Noi come Enti possiamo solo insistere sulla sensibilizzazione e la formazione in tema di sicurezza.
D. Il sindaco ha parlato di progressiva erosione della propoensione al rischio di impresa, è proprio così?
R. Noi siamo imprenditori, il rischio è il nostro mestiere, in un momento sicuramente difficile governeremo anche ogni situazione anomala che proviene oggi dalla grande industria.
Pasanisi:
D. Formare al lavoro, ma un lavoro sicuro
R. La nostra attenzione per la prevenzione è ormai consolidata. Oggi ci incontriamo per dare una svolta. Per uscire dalla logica dei linguaggi separati dove ognuno hai suoi dati e le sue valutazioni. Noi vogliamo costruire un linguaggio comune tra enti di vigilanza, enti bilaterali, organizzazioni imprenditoriali e sindacali. Ciò per costruire una comunicazione più chiara, semplice, verso i lavoratori e le imprese per fare vera prevenzione. Stiamo diffondendo un rapporto prevenzione 2019 fatto per la prima volta a Taranto con il quale si cerca di valutare anche le cause della mancata prevenzione e quali siano i correttivi per ridurre gli incidenti.
D. Cos’è il piano mirato di prevenzione in edilizia?
R. L’idea è quella di partire dall’analisi fatta per costruire interventi formativi o di sensibilizzazione non standardizzati, ovvero non parlare solo della norma, ma entrare nel contesto lavorativo e far comprendere esattamente quali sono le attenzioni rispetto al gesto lavorativo, ai dispositivi di prevenzione. Quindi un tipo di prevenzione mirata che va oltre gli obblighi del decreto 81. Fare della prevenzione uno strumento non solo per adempiere a degli obblighi normativi ma per sviluppare una competenza reale del lavoratore .
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.