Il parere del Dott. Raffaele Sepe, esperto internazionale e certificato di sicurezza.
Uno degli obiettivi dei gruppi di infiltrati che in questi giorni, come accaduto già nel passato, approfittano della legittima protesta di importanti segmenti dell’economia del Paese, è quello del commercio “luxury”. Un mix di delinquenti puri e semplici e anarchici antisistema, i primi spinti dallo spirito di sciacallaggio, gli altri dall’antagonismo a prescindere, che prendono di mira istituti bancari, e grandi marchi considerandoli simbolo di un sistema che contestano.
Nell’immaginario collettivo, in un momento di generale grave crisi economica, l’assalto a negozi del lusso potrebbe apparire quasi giustificabile; in realtà dietro il commercio di beni di lusso c’è un sistema economico che trascina il PIL e crea occupazione. Uno studio finanziato da ECCIA (European cultural and creative industries alliance) l’organizzazione che riunisce le maggiori realtà del settore luxury di Italia, Spagna, Francia, Regno Unito e Germania parla di 440 miliardi di euro che equivale al 3% del PIL di tutto il vecchio continente. Questo significa che nel 2020, secondo le proiezioni, l’industria del lusso dovrebbe arrivare ad un fatturato complessivo di 900 miliardi di euro l’anno e dare lavoro a più di 2,2 milioni di persone. (fonte https://www.italiandesigninstitute.com/) .
Con tali premesse si comprende come sia necessario tutelare questo settore, come altri in ogni caso, da questi atti di gratuito vandalismo.
Le Forze dell’Ordine hanno il compito prioritario di tutelare l’ordine pubblico e non possono assicurare in toto la difesa di tutti i punti vendita.
Abbiamo chiesto il parere di un esperto del settore sicurezza, certificato al livello europeo, titolare di un’agenzia in Roma, la RS Group, e operante su tutto il territorio nazionale e all’estero.
Il dott. Raffaele Sepe, oggi Senior Security Manager ( UNI 10459: 2017) con un significativo curriculum in oltre trent’anni nella polizia di Stato che lo ha visto impegnato sempre nell’ambito della sicurezza, si occupa ora con la sua organizzazione di accompagnamento VIP (ha curato la sicurezza di diversi capi di stato, attori, artisti internazionali), portierato, sistemi di sicurezza in generale, nonché di investigazioni.
D. Da operatore del settore ritiene che i disordini che si stanno verificato in tutto il Paese possano costituire un rischio per l’economia del settore luxury?
R. Ritengo sia necessario che le società di sicurezza che operano nel settore “luxury“ predispongano un protocollo di sicurezza finalizzato al contrasto del fenomeno anarchico-insurrezionalista che si intravede nell’attuale contesto di protesta sociale dovuto all’emergenza Covid-19 . Cellule anarchiche infiltrate tra le proteste dei Commercianti e degli Imprenditori sicuramente individueranno come target le aziende che operano nel settore del lusso obiettivo storico del fenomeno.
D. Quindi lei ritiene che il settore sia un particolare obiettivo dei gruppi di antagonisti che si infiltrano nelle manifestazioni di questi giorni. Come ritiene si possa affrontare questa situazione?
R. Le aziende di sicurezza dovranno incentivare e promuovere formazione continua del personale impiegato finalizzato al contrasto e prevenzione della specifica criticità. Una seria analisi del rischio non può trascurare le avvisaglie che si vivono in questi giorni nelle città italiane.
D. A chi rivolgersi quindi per la formazione?
R. La RS GROUP in partnership con DGSECURITY hanno attivato sotto il patrocinio di Anip Italia Sicura Polizia di Stato www.anipitalia.com dei meeting in modalità streaming degli approfondimenti tenuti da Senior Security Manager (UNI 10459:2017) ed esperti di fama internazionale dell’antiterrorismo. Interverranno anche sociologi, psicologi e personale sanitario.
D. Lei ha ricoperto importanti ruoli nelle Forze dell’ordine; ritiene insufficiente l’azione della Forza Pubblica, per cui è richiesto l’impiego di società specializzate?
R. C’è una questione di compiti istituzionali delle Forze dell’Ordine ed una più pratica di quantità e qualità del servizio. Il nostro ordinamento tutela sicuramente la proprietà privata ma ha come priorità il bene pubblico e la sicurezza dei cittadini. Durante una manifestazione l’obiettivo primario è sempre quello di tutelare la vita dei cittadini ed evitare situazioni di rischio per la collettività. C’è poi una questione legata al volume di attività necessaria e alla specializzazione richiesta. Occorre un lavoro costante e mirato fatto da specialisti qualificati.
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