Si potrebbe votare anche nel 2024 insieme alle europee
Ormai è quasi certo, a breve potremmo tornare a votare per la elezione di presidente e consiglieri provinciali. Forse già nel 2024 in concomitanza con l’appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo.
La legge Delrio nº 56 del 7 aprile 2014, ha trasformato le province in enti amministrativi di secondo livello con elezione dei propri organi a suffragio ristretto, con una drastica riduzione di funzioni, personale e risorse.
Irrilevante il risparmio in termini di costi, gravissime le conseguenze con riduzione della rappresentanza territoriale e eccessivo accentramento di poteri da parte delle regioni.
L’agitazione dei vari “club” (non riusciamo a chiamarli partiti) e singoli personaggi politici con voci che si rincorrono su possibili candidature e distribuzione di poltrone, lasciano intendere che probabilmente il progetto del governo si realizzerà. Anche perchè solo il cosiddetto “terzo polo” e il Movimento 5 Stelle (strano per chi ha sempre predicato la democrazia assembleare) sarebbero contrari.
A Taranto tra gli addetti ai lavori si parla di varie ipotesi di riposizionamento, soprattutto da parte di chi, completato il secondo mandato, deve collocarsi da qualche parte. E ciò può anche essere motivo di cambi di squadra.
In ogni caso, al di là delle ambizioni (pur legittime) dei singoli, è auspicabile che si torni al passato con province che innanzitutto siano vera rappresentanza popolare, e con nuove funzioni, come ad esempio la formazione e le politiche attive del lavoro, attività che funzionano se sono strettamente collegate al territorio.

Francesco Ruggieri
founder – direttore editoriale
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