Vivere vicino al mare migliora la salute mentale
Come Psicologo mi ritrovo spesso a raccomandare lunghe passeggiate in riva al mare, cosa non difficilissima da fare in una città come Taranto, la mia città. Sembrerebbe un consiglio dato alla meno peggio ed invece non lo è. Esistono fior di studi che confermano che vivere in prossimità del mare e parzialmente anche dei laghi è generalmente di giovamento alla nostra salute mentale, pur se siamo di fronte ad un’acqua calma o meno che possa essere potenzialmente inquinata. Con l’estate oramai in casa, l’idea di calpestare la sabbia e di annusare la salsedine non può che trasportarci sulle onde di pensieri che già ci fanno sentire bene; il tempo che spenderemo a mare sarà buono non solo per dorare la nostra pelle ma anche per i notevoli benefici che potrà portare alla nostra salute mentale; se ne facciano una ragione gli psicologi che lavorano in prossimità di località marittime, i nostri assistiti potranno potenzialmente aver bisogno di meno sedute di quelli che abitano lontano dalle benedette acque.
Star bene
l benessere psicofisico e il comportamento umano dipendono non solo dagli stimoli sociali, ma anche dalle caratteristiche dell’ambiente; si dovrebbe attribuire molta più importanza e valore alle gite al mare per promuovere la salute e il benessere psicologico, potremmo così sicuramente influire anche sui bilanci della sanità pubblica. In uno studio condotto dai ricercatori della Scuola di specializzazione in scienze marittime del Giappone si è evidenziato che rispetto a coloro che vivono nell’entroterra, gli abitanti del mare, in particolare i residenti costieri anziani,mostrano effetti psicologici positivi più elevati grazie alla loro vicinanza all’oceano.
Osservare e vivere il mare
Secondo uno studio condotto dai ricercatori di Harvard e delle Scuole Mediche dell’Università del Massachusetts, insieme a quelli del Bender Institute of Neuroimaging in Germania, il cervello di coloro che meditano regolarmente cambia in modo significativo in modo simile a quelli che spesso osservano il mare. I risultati suggeriscono che l’osservare e il vivere il mare è associato a profondi cambiamenti nella concentrazione della materia grigia nelle regioni del cervello coinvolte nei processi di apprendimento e memoria oltre che nella regolazione delle emozioni. L’ascolto del suono delle onde attiva il sistema nervoso parasimpatico, che è responsabile del rilassamento e il coinvolgimento intimo nelle attività emozionali della vita. L’odore della brezza del mare contribuisce al raggiungimento dello stato di rilassamento, che è anche conseguenza degli gli ioni negativi che si vengono a formare nell’aria che si respira in riva di mare. In presenza delle onde che si abbattono sugli scogli, gli atomi di ossigeno presentano un elettrone in più e numerosi studi suggeriscono anche che la terapia con ioni negativi potrebbe essere usata per trattare i sintomi dei disturbi stagionali dell’umore, di cui siamo sempre più affetti nelle metropoli che si alienano dai ritmi naturali.
Metti via la tecnologia
Per godere di questi benefici che ci saranno offerti dalle nostre spiaggie tarantine e salentine, dovremo salutare instagram, facebook, twitter e whastapp, chiudendo gli occhi e ascoltando le onde del mare che arrivano e ritornano, al di là di ogni trillo asociale veicolato dal nostro smartphone.Soprattutto, è necessario essere consapevoli dei nostri sensi, concentrandoci su come il nostro corpo avverte il caldo dai raggi solari, percependo la pressione dei piedi nella sabbia, respirando profondamente e annusando l’odore dell’aria marittima.
Così, prendete il vostro secchiello e paletta, andate “calmamente” nei mari “tropicali” del sud italia, ma non dimenticate il vostro latte solare, specie per i piccoli.
Dr. Egidio Francesco Cipriano
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