Ai tempi del coronavirus tutti gli schemi sono sovvertiti. Non c’è più tempo per la burocrazia, per le scartoffie e le autorizzazioni varie. E’ una corsa contro il tempo, soprattutto in ambito sanitario. Ed è proprio in ambito sanitario che ogni regione corre ai ripari come può, mettendo in campo ogni risorsa.
Sotto quest’ottica, anche la Regione Puglia è in prima linea ed ha da poco finito di attrezzare su tutto il territorio regionale gli ospedali Covid 19, per un totale di dieci centri.
A Taranto, la struttura individuata è il “San Giuseppe Moscati”. Scelta questa, dettata dal fatto che nella struttura sono già presenti i reparti di Malattie Infettive, di Pneumologia e di Rianimazione.
I pazienti Covid 19 positivi o sospetti seguono ovviamente una via preferenziale. All’interno del nosocomio jonico innanzitutto sono presenti due tende installate dalla Protezione Civile, adiacenti al Punto di Primo Intervento, per permettere il pre-triage dei pazienti. Inoltre è stata installata una apparecchiatura tac mobile (posta su un camion), per l’esecuzione degli esami tc del torace, utili per la diagnosi differenziata dei pazienti Covid 19, che successivamente, in caso di positività, completeranno l’iter diagnostico con il tampone. Il camion della tac è posizionato all’esterno, nella parte antistante del padiglione che ospita il reparto di Malattie Infettive. Questo per far sì che i paziente possano avere una diagnosi prima di accedere nelle mura ospedaliere, garantendo così una maggiore sicurezza nei percorsi, visto l’altissimo livello di contagiosità del Covid 19.
Ma adesso entriamo all’interno del “S.G. Moscati” per capire come sono state organizzati i reparti per fronteggiare l’emergenza coronavirus…
Fra i protagonisti della battaglia al coronavirus c’è senza dubbio il reparto di Pneumologia, diretto da Giancarlo D’Alagni, che ha attualmente ha 16 posti letto. È stato attrezzato come una semintensiva respiratoria, in maniera tale da poter accogliere i pazienti critici. I posti letto del reparto, in una seconda fase del piano anti Covid 19, diventeranno 51.
Strategicamente, ovviamente, di rilievo è il ruolo del reparto di Malattie Infettive, diretto da Giovanni Buccoliero, che è collocato in un padiglione separato ed è collegato al monoblocco ospedaliero da un tunnel. La struttura è formata da due ali separate per un totale di 13 stanze per 26 posti letto per pazienti Covid 19 positivi. Ma, nella seconda fase del piano ospedaliero, il reparto arriverà a 46 posti letto. Tutte le stanze di degenza sono a pressione negativa e tutti i posti letto sono costantemente monitoratorizzati.
Infine, ma non meno importante, il reparto di Rianimazione, diretto da Martino Saltori, che allo stato attuale dispone di 9 posti letto, ma, nella seconda fase operativa del piano ospedaliero, verrà ampliato a 22 posti letto.
Le terapie somministrate ai pazienti Covid 19
Per quanto riguarda le terapie somministrate anche a Taranto viene utilizzato, con discreto successo, l’antireumatico Tocilizumab. Per il resto, viene eseguito il protocollo standard dettato dello “Spallanzani” di Roma.
Il trasferimento di Oncologia ed Ematologia
I pazienti neoplastici sono facilmente vulnerabili e il coronavirus può essere fatale su soggetti con storie cliniche complicate, soprattutto se si tratta di pazienti oncologici. Per questo la Asl Taranto ha scelto di preservare questi ammalati, predisponendo il trasferimento momentaneo dei reparti di Oncologia e di Ematologia fuori dal “Moscati”. L’Oncologia è stata quindi riorganizzata presso la clinica “Villa Verde” nel quartiere Salinella della città, mentre l’Ematologia è stata ospitata dalla cinica “D’Amore Hospital”.
E Oculistica e Otorinolaringoiatria?
Anche per i reparti di Oculistica e Otorinolaringoiatria del “S.G. Moscati” è previsto a breve un trasferimento presso altre strutture.
Il “SS. Annunziata”
Accanto al “Moscati”, anche l’ospedale “SS. Annunziata” gioca un ruolo importante. Infatti è stato completamente riorganizzato per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Innanzitutto anche nel nosocomio principale sono presenti due tende della Protezione Civile per il pre-triage dei pazienti che devono accedere al Pronto Soccorso. Inoltre c’è un’apparecchiatura tac utilizzata praticamente solo per i sospetti Covid 19 e vari ambienti dedicati all’isolamento di questi pazienti. Gli ambienti sono dislocati in adiacenza del Pronto Soccorso (nei locali che prima venivano utilizzati per l’assistenza pediatrica di base, lo Scap) e altre stanze sono state previste al secondo piano del nosocomio nel reparto di Medicina Generale.
Inoltre, anche il Laboratorio Analisi del “SS. Annunziata” adesso è attrezzato per “processare” i tamponi dei pazienti sospetti Covid 19. E’ in funzione una piastra che analizza 12 tamponi ogni tre ore e mezzo. Mentre i test veloci vengono analizzati su un’altra piastra che riesce a processare 8 test in un’ora e venti minuti.
Che ruolo avranno l’ospedale di Mottola e il “San Marco” di Grottaglie?
L’ospedale di Mottola è destinato a diventare un hospice, ma l’emergenza coronavirus ha fatto sì che questo progetto fosse rinviato. Quindi questi spazi nel frattempo verranno utilizzati, come il “San Marco” di Grottaglie (di recente convertito da ospedale e presidio territoriale di assistenza), per la realizzazione di un centro Covid 19 post-acuzie destinato a quei pazienti che hanno superato la fase acuta, ma che risultano ancora positivi al coronavirus.
“La Asl di Taranto – spiega il direttore generale, Stefano Rossi – ha individuato nell’ospedale ‘San Giuseppe Moscati’ il cosiddetto suo ospedale hub per l’emergenza Covid. Questo è stato fatto perché all’interno del ‘Moscati’ erano già attive le tre discipline base per contrastare al meglio questa emergenza ovvero la Rianimazione con i posti letto di terapia intensiva, la Pneumologia e, soprattutto, Malattie Infettive. E’ stato implementato ogni posto letto con dei respiratori che arrivano sia dagli acquisti che sta facendo la Regione che dalle tante donazioni.
A regime noi contiamo di attivare 46 posti di Malattie Infettive, 51 di Pneumologia (chiamati di Pneumologia, ma in realtà sono tutti attrezzati per la sub-intensiva con il respiratore e quindi in grado di affrontare anche la parte più acuta della patologia), e la Rianimazione che è già attiva. Fino a oggi – aggiunge il manager della Asl jonica – i posti letto disponibili li abbiamo occupati e progressivamente li stiamo anche svuotando di pazienti qui ricoverati, perché sono i dimissione”.
Cosimo Lucaselli