Il convegno organizzato da Aps Taras 300, per discutere con la politica e la cittadinanza del destino di una nave che da qui a poco potrà essere posta in disarmo
TARANTO – Quale futuro per la nave Garibaldi? E’ la domanda alla quale ha cercato di rispondere il convegno organizzato dall’Aps Taras 300 nel teatro Tarentum. Il futuro di una nave che da qui a breve sarà posta in disarmo è nelle mani dei tarantini, i quali all’alternativa di perderla sul proprio territorio avranno due possibilità: la creazione di un hotel lussuoso o di un museo del mare. Attrattiva, quella del museo, che potrebbe richiedere – secondo le stime – un costo di circa 50 milioni. Il progetto è stato illustrato magistralmente con dettagli e costi alla mano. Le istituzioni? Presenti, ma assenti.
Alla presenza del commissario Borraccino seguiva però l’assenza del Presidente Emiliano. Assente anche il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci. A moderare il giornalista Michele Tursi, con la presenza di Salvatore Marzo, vice presidente di Taras 300. Presente anche il consigliere regionale e comunale Massimiliano Stellato, che alla domanda sul disarmo e sul possibile trasferimento della Garibaldi, ha ribadito l’importanza della creazione di un centro turistico e culturale e la necessità che un altro pezzo del territorio non vada via. Già da un mese indiscrezioni suggerivano il trasferimento della nave a Genova, per poter costruire lì un museo del mare.
Il dibattito era volto a illustrare l’importanza di sigillare un nuovo patto con il territorio, con costi che se pur alti potrebbero permettere di attrarre turisti e creare un polo importante per la città jonica. L’Ing. Elio Sannicandro, per il progetto Nave Garibaldi, ha così introdotto:”Negli ultimi tempi si sono create delle conflittualià che non portano bene, ed è fondamentale che si ritrovi un’armonia anche per i giochi del mediterraneo. Il concetto dei giochi, così come quello della nave, era legato all’eredità che possiamo lasciare a questa città, un’eredità immateriale sulle persone.
Erano uno strumento per valorizzare l’identità di Taranto. Ma mentre se ne parlava sui quotidiani locali, la questione andava invece portata fuori, sia in Italia che all’estero.” Da parte della regione puglia – assicura Borraccino – la massima attenzione per il progetto, affinché la nave Garibaldi non vada via.