Dura replica di Fitto a Salvini
Ha atteso qualche giorno Raffaele Fitto prima di parlare; e lo ha fatto in modo netto replicando a Salvini che da subito ha scaricato su Lega e Forza Italia le responsabilità della sconfitta in Campania e in Puglia.
Un clima da redde rationem che fa seguito ad un confronto che parte da lontano, ovvero dal momento in cui si sono scelte le candidature. Nell’attuale sistema politico quando una coalizione si presenta unita, almeno formalmente, si definiscono le candidature attraverso una ripartizione tra le varie forze che tiene conto della forza di ciascuna e della maggiore o minore presenza in un determinato territorio. Da qui le candidature di Lega al Nord e delle altre due gambe del centro destra al Sud.
Fitto risponde punto per punto alle accuse di Salvini, partendo dai numeri. Il fatto che il leader del Carroccio da subito abbia messo in piazza il suo pensiero nei confronti degli alleati, a cui ora fa eco la replica di Fitto, la dice lunga sul fatto che la dichiarata coesione del centro destra in realtà è stata solo formale e mediatica.
C’è nel centro destra una evidente discussione sulla leadership che vede ormai contrapposti Giorgia Meloni a Salvini, che a sua volta deve fare i conti anche con l’avanzare di Zaia e in generale con qualche malumore di troppo. Nel frattempo Berlusconi, che infine ha retto in Puglia, in un contesto in cui Forza Italia è sicuramente ai minimi storici, tace.
Questo le dichiarazioni di Fitto su Facebook:
Caro Salvini, da tre giorni in ogni dichiarazione parli di me! Mi verrebbe da dire “meglio mai che tardi”.
Mi sembra quantomeno ingeneroso puntare il dito sulla mia persona, invece, di fare un’analisi seria ed approfondita di quanto accaduto.
Ed allora, dopo aver resistito per lunghe giornate alla tentazione di risponderti, dato l’ingiusto fuoco di fila di dichiarazioni da parte tua e dei tuoi, mi vedo costretto a farlo, ponendo alcune domande.
Mi chiedo infatti come sarebbe finita, se:
- rispetto ad un anno fa la Lega, in Puglia, non avesse perso 16 punti percentuali: il doppio di quelli che sarebbero stati sufficienti per vincere! Tutti gli altri partiti della coalizione, invece, hanno tenuto molto bene o sono cresciuti;
- se il leader della Lega avesse citato il mio nome almeno una volta durante tutta la campagna elettorale;
- se non avessi dovuto rispondere almeno una volta al giorno alla domanda “perché Salvini non la cita e non la invita mai alle manifestazioni della Lega?”;
- se i dirigenti leghisti non avessero per mesi indebolito la mia candidatura senza mai proporre una opzione migliore, legittimata dal consenso.
Mi hai giudicato “il passato”: ma sei proprio convinto che il tuo gruppo dirigente pugliese rappresenti il nuovo?
Ho combattuto lealmente, confrontandomi sempre con il consenso.
Ti ricordo che solo un anno fa, in occasione delle elezioni Europee, sono stato il più votato in Puglia.
Tra l’altro, se non hai guardato i numeri, ti inviterei a farlo per prendere atto che, in questa elezione regionale, ho preso 30.000 voti in più dei partiti che mi sostenevano.
Ritengo un gravissimo errore, dunque, procedere con questo inutile e superficiale massacro mediatico, anziché con un’analisi “collegiale”, seria ed approfondita, degli errori commessi.
Fra l’altro, dove si sono scelti candidati CHE VENIVANO DA TE DEFINITI “freschi” e “proiettati al futuro”, che a differenza mia sono stati lealmente ed apertamente sostenuti dall’intera coalizione, non mi pare sia andata meglio.
Per cui, caro Salvini, chiudiamola qui e andiamo avanti perché c’è tanto da lavorare, in Puglia e nel Paese.
Io spero uniti, anche se la differenza di reazione e valutazione di Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi mi fa pensare. VORREI CHE INSIEME RAGIONASSIMO TUTTI nell’interesse della nostra coalizione e nell’interesse del Paese.
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