Dev’essere stata una scelta difficile e sofferta quella del governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla nomina del nuovo direttore generale della Asl Lecce. Una scelta che è riuscito a realizzare dopo due mesi. Ma finalmente ha dato uno stop alle numerose voci di corridoio che giravano intorno a questa nomina. E lo ha fatto ieri pomeriggio nel corso della giunta regionale, l’ultima prima della pausa estiva.
La scelta degli idonei a ricoprire l’incarico di d.g. della Asl leccese è stato oggetto di un avviso pubblico, regolarmente espletato lo scorso 30 maggio, ma la scelta definitiva era stata appunto congelata da Emiliano appunto sino a ieri.
Su 17 manager aspiranti alla direzione generale di Lecce, la commissione esaminatrice aveva individuato 5 idonei, ovvero Stefano Rossi (l’attuale direttore generale della Asl Lecce), Rodolfo Rollo (direttore sanitario e, dallo scorso marzo, commissario straordinario della stessa Asl Lecce), Antonio Pastore (attuale direttore amministrativo sempre della Asl Lecce), Massimo Mancini (direttore amministrativo dell’oncologico di Bari) e Gianluca Capochiani (direttore amministrativo della Asl Bari). Ed è fra questi 5 nomi che Michele Emiliano ha dovuto scegliere (così come previsto nel decreto Lorenzin). Scelta che però in questi 60 giorni si era fortemente circoscritta fra Rossi e Rollo. Ieri, dunque, è arrivata la nomina definitiva e la scelta è caduta su Rodolfo Rollo. Manager che già dirigeva la stessa Asl dallo scorso marzo (ma in veste di commissario straordinario), dopo le dimissioni dell’ex d.g. Ottavio Narracci.
Rossi invece, che resterà a Taranto per continuare il suo secondo mandato, aveva già “sfiorato” la possibilità di andare a Lecce (della quale ne è anche dipendente), nel gennaio 2018. Ma poi la giunta regionale in quell’occasione scelse appunto Narracci, che però poi, nel dicembre dello stesso anno, venne arrestato perché coinvolto in un’indagine giudiziaria della procura leccese. E sarà nel capoluogo jonico quindi che Rossi dovrà dunque continuare a portare avanti questioni importanti che aveva già avviato. Fra queste la realizzazione del nuovo ospedale di Taranto, il “San Cataldo”, il rafforzamento della medicina territoriale attraverso la realizzazione dei Presidi territoriali d’assistenza (Pta), le gare per l’acquisto delle nuove apparecchiature per il polo oncologico “S.G. Moscati” (fra le quali la nuova risonanza magnetica, la nuova PET-TAC e i due nuovi acceleratori lineari), l’internalizzazione che vedrà l’assorbimento del personale del Cup e dei sistemi informatici all’interno della SanitàService e l’espletamento dei concorsi per la nomina di alcuni primariati importanti, come l’Otorinolaringoiatria del “S.G. Moscati” (di recente riconvertita da struttura semplice a struttura complessa), la Gastroenterologia e la Neuroradiologia dell’ospedale “SS. Annunziata”.
Cosimo Lucaselli