Ora l’investimento pubblico si traduca in valorizzazione dei talenti e delle professionalità del territorio
La notizia dell’ingresso del Comune di Taranto in Apulia Film Commission sicuramente va accolta senz’altro in maniera positiva nella misura in cui, finalmente, si potrà superare la logica del rapporto tra questo territorio e la AFC finora basata solo su affidamenti diretti.
L’ingresso del pubblico riteniamo che debba essere un’occasione per il rilancio della trasparenza, dei bandi pubblici, dell’inclusione e della crescita sotto il profilo anche del lavoro.
La pandemia ha messo a nudo un settore che già di per sè era impregnato da assenza di regole e di opacità (e a Taranto ne abbiamo avuto illustri esempi): l’ingresso del Comune, che rappresenta l’interesse collettivo, deve permettere di andare oltre riportando anche a Taranto il rapporto sui binari corretti.
Proprio in questa ottica e riprendendo anche il filone di Taranto come capitale della cultura, diventi questo un momento per “allargare” quel dossier, facendovi rientrare anche l’idea della “cultura del lavoro”.
Per questo motivo proponiamo al Comune di Taranto la costituzione di un partenariato sociale, che individui percorsi di larga partecipazione finalizzata alla valorizzazione delle tante professionalità del territorio e alla crescita culturale più complessiva del settore. Tra le proposte che come CGIL e SLC vogliamo avanzare ci sono la creazione di un tavolo permanente presso l’Ufficio Cinema presente in Assessorato alle Attività Produttive, la valorizzazione della “territorialità” intesa non solo geograficamente ma anche come risorse umane (vincolando ad esempio parte dei fondi pubblici ad utilizzo di maestranze professionali e tecniche del territorio), definizione dei percorsi per accedere, attraverso bandi, ai finanziamenti pubblici.
Il confronto con le parti sociali e le istituzioni, in cui si discute di regole, di trasparenza, di accesso ai bandi in base ai requisiti previsti dalle regolamentazioni, sono dunque elementi importanti che possono concorrere a superare la drammatica situazione in cui, a causa della pandemia, si sono trovati i lavoratori di questo importante settore, consapevoli che la logica dei soli grandi eventi è inadeguata rispetto a chi vive di questo lavoro per 365 giorni all’anno.
Confidiamo che il Comune di Taranto voglia da subito convocare le parti sociali per avviare una stagione di coinvolgimento e partecipazione attiva della rappresentanza del mondo del lavoro dei settori della cultura.
Andrea Lumino (SLC CGIL TARANTO)
Paolo Peluso (CGIL TARANTO)