La carenza di pediatri è un’emergenza nazionale e Taranto non è immune al problema. La Asl Taranto in una nota comunica che, per garantire la sicurezza dei neonati, riorganizza i percorsi assistenziali e attiva, per i casi più gravi, la collaborazione con il Policlinico di Bari.
“L’allarme è stato lanciato più di un anno fa: da una parte le nuove norme pensionistiche, con un alto numero di medici che giungono all’età della quiescenza, dall’altra le borse di studio di specializzazione sempre più ridotte e che, quindi, garantiscono un numero congruo di nuovi specializzati, hanno portato con sé una forte carenza dei medici specialisti. Tra le specializzazioni a soffrire di più c’è proprio la pediatria: secondo uno studio indipendente, senza un’adeguata programmazione e i necessari correttivi, nei prossimi 5 anni, negli ospedali italiani, mancheranno all’appello 2.000 pediatri. La situazione è complicata già ora, con una seria difficoltà da parte di tutti gli ospedali di reperire medici specializzati in pediatria.” inizia così, descrivendo una situazione ormai tristemente nota, la comunicazione inviata dalla ASL Taranto.
Nella nota la Asl afferma che “anche il SS. Annunziata di Taranto si trova nella stessa situazione degli altri ospedali tanto più che, nel nosocomio tarantino, che è anche punto nascita, la presenza di un pediatra deve essere garantita 24 ore su 24.”
“Proprio per questo – continua la nota – la Direzione Sanitaria della ASL Taranto, a fronte di una riduzione delle risorse mediche nella UOC Terapia Intensiva Neonatale UTIN, si è attivata individuando una serie di azioni al fine di garantire in ogni caso la cura e la sicurezza dei neonati.
Per prima cosa saranno individuati e modulati dei percorsi assistenziali e formativi adeguati ai setting assistenziali necessari: i medici dell’UTIN saranno supportati dalle Unità Operative di Ostetricia e Ginecologia e di Anestesia, al fine di garantire le migliori cure ai bambini e alle bambine appena nati. In seconda istanza, per i casi più complicati, sarà attivato lo STEN, il sistema di trasporto in emergenza del neonato, già attivo a livello regionale: grazie all’intervento di modernissime ambulanze, dotate di incubatrici di trasporto e di tutte le attrezzature necessarie, i neonati che necessitano di un livello di cura maggiore, saranno trasferiti in sicurezza e accompagnati da personale specializzato presso il Policlinico di Bari, dove potranno ricevere le cure degli specialisti più esperti sul campo.”
La comunicazione della Asl si conclude con l’affermazione che “questa scelta, seppur legata alla indisponibilità di medici pediatri, si ascrive nella più ampia scelta di fornire ai pazienti, anche ai neonati, le migliori cure possibili, attraverso una relazione tra HUB (il centro ad altissima specializzazione, il Policlinico) e SPOKE (ospedali che, sempre in contatto con l’hub, possono dedicarsi ai casi più semplici).”