Un’importante emorragia cerebrale, provocata dalla rottura di un aneurisma, è stata la causa del decesso della paziente A.L., 74enne, tarantina. Ma dalla sua morte è stato possibile salvare altre vite. Perché grazie al consenso dei suoi familiari, si è potuti procedere alla donazione dei suoi organi. E’ accaduto nella notte fra il 20 e il 21 agosto nel reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale “SS. Annunziata” di Taranto. E dalla donna, sotto il coordinamento del rianimatore Pasquale Massimilla, sono stati prelevati il fegato e i reni. Organi inviati poi a Bari per essere trapiantati.
E’ noto che, in generale, in Puglia il numero dei consensi alla donazione degli organi è molto basso. Anzi c’è un tasso di opposizione notevole rispetto alla media nazionale. Nonostante questo però, Taranto (che effettua questa attività da circa 30 anni), riesce a conservare un buon andamento. Infatti, nel 2019, si sono registrati ben sei espianti.
Proprio al fine di incrementare il numero di consensi, l’Asl Taranto ha avviato nella primavera scorsa una campagna di sensibilizzazione che sta coinvolgendo diverse scuole di Taranto e provincia, affinché sempre più giovani, forniscano già in vita l’assenso al prelievo.
Ringraziamenti alla famiglia della donna e parole di elogio per l’equipe che ha coordinato il prelievo da parte del direttore generale della Asl di Taranto, Stefano Rossi, “È da encomiare il gesto di grande generosità dei familiari che, pur vivendo un momento drammatico, hanno fornito il consenso al prelievo. Al contempo, voglio sottolineare che senza la professionalità e la dedizione del personale medico del reparto di Anestesia e Rianimazione del ‘SS. Annunziata’, non potremmo raccontare questo genere di operazioni”.
Cosimo Lucaselli