Arriva al SS. Annunziata la risposta completa alle esigenze di uomini e donne: un team di tre urologi per la presa in carico e la cura delle patologie che riguardano l’aspetto funzionale del sistema urinario e ne ostacolano il corretto funzionamento.
Dall’incontinenza maschile e femminile fino alla gestione di situazioni legate a cure e interventi oncologici, sarà in grado di fornire una risposta completa.
Ci sono alcune patologie particolarmente diffuse, dei cui sintomi magari si parla spesso, ma che non vengono affrontate nella giusta maniera; talvolta per imbarazzo, altre volte per una forma di accettazione passiva della situazione, alcune patologie risolvibili con l’intervento dei medici vengono trascurate e non risolte. Tra queste ci sono certamente le patologie legate alla “urologia funzionale”, ovvero tutte quelle patologie che riguardano l’aspetto funzionale del sistema urinario e ne ostacolano il corretto funzionamento. È, ad esempio, il caso di donne anche giovani che soffrono di incontinenza a partire da perdita di urine occasionale, dopo un colpo di tosse o uno starnuto, fino ai casi più complessi, oppure uomini affetti da ipertrofia prostatica benigna e quindi obbligati ad alzarsi spesso per urinare durante la notte, ma anche pazienti oncologici che, a seguito della terapia, vedono compromessa la funzionalità dell’intero apparato. Per affrontare e curare queste patologie è necessario però integrare le competenze e prendere in carico il paziente nella sua interezza, guidandolo e orientandolo nelle scelte e nel percorso di cura. Proprio per questo motivo, così come previsto da un approccio moderno alla cura e alla salute, presso l’Unità Complessa di Urologia dell’ospedale SS. Annunziata di Taranto, guidata dal dottor Francesco Saverio Grossi, è stato istituito un team dedicato all’urologia funzionale, capace cioè di prendere in carico il paziente, individuare il percorso di cura più adatto e accompagnarlo nella gestione delle patologie che riguardano l’aspetto funzionale degli organi del sistema urinario e che ne ostacolano il corretto funzionamento.
Dal punto di vista diagnostico terapeutico, il team prende in carico un ampio spettro di patologie, raggruppabili in sei ambiti: ipertrofia prostatica benigna (anche la diagnosi complessa avanzata) e trattamento mini o micro invasivo; stenosi uretrali; urologia femminile come il prolasso; neurourologia, ovvero disfunzioni urologiche legate a problematiche neurologiche come sclerosi multipla, Alzheimer, Parkinson, lesioni spinali; incontinenza urinaria maschile e femminile; riabilitazione post chirurgia oncologica.
Il servizio, già proposto in passato, è stato ora messo a sistema in maniera organica: i medici specialisti urologi diventano quindi il fulcro di un team interdisciplinare per la presa in carico e la cura del o della paziente con patologie di questo tipo. L’obiettivo è la creazione di una rete, ramificata nel territorio, di professionisti di varie discipline che possano curare i diversi aspetti di queste patologie e anche la riabilitazione.
Il team di urologia funzionale per ora è composto da tre medici, Evangelista Martinelli, Paolo Minafra e Mari Luka, e prenderà in carico un vasto numero di pazienti che, allo stato attuale, non trovano una risposta organica alle proprie esigenze. Si potrà accedere al servizio, con impegnativa del medico curante, telefonando direttamente all’ambulatorio di urologia del SS. Annunziata.
“Il o la paziente entrerà in un percorso strutturato capace di fornire risposte differenziate rispetto alle esigenze – afferma il dottor Evangelista Martinelli, uno degli urologi del team, da qualche mese al SS. Annunziata dopo diversi anni di esperienza in Germania, ad Hannover – non si tratterà di prescrivere o effettuare singoli esami ma, dopo l’ascolto delle esigenze, in base alla situazione di ognuno, sarà attivata una gestione personalizzata del paziente con percorso dedicato multidisciplinare con presa in carico di diagnosi e cura a 360 gradi.”
Il percorso di presa in carico ricalca quanto già avviene nei sistemi più avanzati: a seguito della visita urologica, lo specialista valuterà qual è il percorso più adatto per il/la paziente che così sarà inserito in un percorso di gestione multidisciplinare interno competente per il tipo di problematica riscontrato.
In caso di patologia urologica di tipo funzionale, quindi il o la paziente saranno presi in carico e riceveranno tutte le procedure diagnostiche, terapeutiche e di consulenza necessarie per individuare e trattare la patologia. I pazienti urologici o uro-ginecologici troveranno pertanto un centro olistico che li prenderà in carico sia dal punto di vista diagnostico sia con trattamenti non invasivi o anche invasivi.
“Si tratta di una organizzazione già attiva in altre realtà, anche al Policlinico di Bari – riferiscono i medici del team – ma che non era finora presente nell’area ionico-salentina. Ci occuperemo non solo di effettuare qui, se di nostra competenza, o di richiedere negli altri ambulatori gli esami specifici necessari per il percorso di cura del paziente, ma anche di fornire ai pazienti tutte le informazioni necessarie per il passaggio successivo.”
Questo percorso, ad esempio, potrà occuparsi dei pazienti che, per la cura di una patologia oncologica, hanno subito dei trattamenti demolitivi che hanno compromesso le funzionalità dell’apparato urinario superando l’approccio tradizionale di passiva accettazione delle conseguenze dell’intervento. Il team multidisciplinare potrà offrire quindi una soluzione ai problemi funzionali di tipo primario o secondario, coadiuvando i pazienti nel mantenimento o recupero di una buona qualità della vita. Potrà curarsi anche di quelle persone che purtroppo molto spesso si abituano a convivere con una patologia funzionale non grave che però può condizionare la loro qualità della vita, come accade per le persone che, ad esempio, sono obbligate ad alzarsi spesso per urinare durante la notte.
“Esame principe in questo percorso è l’esame urodinamico – ha spiegato il dottor Paolo Minafra, recentemente specializzatosi al Policlinico di Bari – È un esame completo, che indaga il comportamento della vescica nel ciclo minzionale intero e, integrandosi con altri esami e indagini, permette la diagnosi puntuale di numerose patologie. Per poter effettuare questo esame è necessario avere la macchina adatta e le competenze per usarla” e a Taranto si sono verificate queste condizioni.
L’Unità di Urologia del SS. Annunziata è già stata identificata come centro di secondo livello per il trattamento della incontinenza urinaria, un riconoscimento dovuto proprio alle competenze e alle apparecchiature presenti nella struttura. E questo è il punto di partenza per fare di Taranto, con le sue professionalità, il punto di riferimento per la cura delle patologie urologiche della parte meridionale dell’intera regione.
Francesca Perrone
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