Lo scorso 3 maggio, presso l’ospedale “SS. Annunziata” di Taranto è stato effettuato un prelievo multiorgano.
L’intervento è stato effettuato su un donatore uomo, L.P., di 38 anni. Il giovane era stato ricoverato, a seguito di un incidente con la moto, presso il reparto di Rianimazione dell’ospedale jonico in condizioni molto critiche, dove ha lottato fra la vita e la morte per una settimana. La famiglia del paziente ha così acconsentito alla donazione d’organi.
Una volta insediato il collegio specialistico è stato avviato l’accertamento della morte cerebrale (con un’osservazione di sei ore, così come previsto per legge).
Nel frattempo, in poche ore, hanno raggiunto il capoluogo jonico equipe provenienti da Milano, Palermo e Bari, le quali hanno prelevato dal giovane donatore il cuore, il fegato e i due reni. Le operazioni sono state coordinate, come di consuetudine, dal coordinatore per le donazioni d’organi dell’Asl di Taranto, l’anestesista/rianimatore Pasquale Massimilla.
Per la cronaca, va detto che si tratta del quarto prelievo d’organi del 2019 a Taranto. E inoltre, quest’anno, ricorrono i 30 anni dal primo prelievo di organi avvenuto presso il “SS. Annunziata” di Taranto.
Ad ogni buon conto, in generale, dare il consenso alla donazione degli organi da parte dei familiari non è una scelta semplice. Sicuramente la scelta diventa ancora più difficile quando si tratta, come in questo caso, di una persona così giovane. E’ sicuramente quindi un gesto di estremo amore verso il prossimo, gesto che il direttore generale dell’Asl di Taranto, Stefano Rossi, ha commentato così… “È da encomiare il gesto di generosità dei famigliari che, fornendo il consenso al prelievo, hanno saputo trasformare un dramma familiare in una nuova speranza di vita per altre persone in situazione di grave sofferenza fisica”.
Contestualmente il manager Rossi ha anche espresso parole di ringraziamento per il personale sanitario di Taranto che ha operato insieme alle equipe provenienti da fuori per il prelievo d’organi “Al contempo, va sottolineata la professionalità dell’equipe medica del Reparto di Rianimazione del SS. Annunziata, che svolge un servizio dall’importante valenza etica”.
Il ringraziamento ai familiari giunge anche da parte del coordinatore dei espianto per la Asl, Pasquale Massimilla, “Il primo pensiero di gratitudine e vicinanza è per familiari dello sfortunato giovane. Spero sia loro di conforto sapere che grazie alla sensibilità e umanità, da loro dimostrate, da oggi ci sono alcune persone che hanno riacquistato la speranza. Un grazie particolarmente sentito va anche ai collaboratori del reparto che con abnegazione hanno collaborato al difficile intervento, confermando l’impegno del nosocomio cittadino nel diffondere la cultura della solidarietà”.
Cultura che rientra negli obiettivi della Asl jonica. Infatti, nel 2018, è stata realizzata una campagna d’informazione sul tema delle donazione. E, proprio in queste settimane, è stato avviato nelle scuole secondarie di secondo grado del capoluogo jonico, un progetto di sensibilizzazione rivolto agli alunni.
Nello specifico, il progetto avviene tramite la presentazione di materiale illustrativo con il relativo coinvolgimento delle stesse scuole in un dibattito costruttivo. A coinvolgere e informare gli studenti sono medici, psicologi e sociologi esperti del settore, insieme alla collaborazione dai volontari dell’Aido.
Questa è un’iniziativa nata dall’ultimo dato dell’ultimo rapporto fornito dal ministero della Salute, secondo il quale si stima che la Puglia è tra le ultime regioni d’Italia in materia di donazione d’organi e la prima per le opposizioni alla stessa. In particolare parliamo mediamente di 7.1 donatori per milione di abitanti. Media molto bassa se raffrontata alla media nazionale che vede 22,6 donatori ogni milione di abitanti.
Inoltre, il progetto si pone anche l’obiettivo di superare le criticità d’informazione da parte delle istituzioni preposte che avrebbero dovuto promulgare la possibilità di esprimere il personale consenso alla donazione contestualmente all’emissione della carta di identità. Criticità queste emerse nel corso della realizzazione di un altro progetto dal titolo “Una scelta in comune”.
Cosimo Lucaselli