Dei meravigliosi reperti arricchiscono la nostra città
Il museo Marta espone le collezioni più importanti che ci permettono di ripercorrere la storia della Magna Grecia. Abbiamo così la possibilità di analizzare le fasi più antiche della storia dell’insediamento in Puglia (Paleolitico e Neolitico) per poi giungere alla fondazione della colonia greca sino alla città classica ed ellenistica. L’articolo si propone di focalizzarsi sui reperti più affascinanti e che meritano qualche minuto d’attenzione.
Zeus di Ugento
Si tratta di una meravigliosa statua in bronzo ritrovata nel 1861. Zeus sembra si stia caricando per scagliare la folgore con la mano destra, mentre sulla mano sinistra vi sono degli artigli d’aquila. Il monumento in bronzo è realizzato nei minimi dettagli, è possibile notare la presenza di due corone sovrapposte, una di rosette e l’altra di foglie d’alloro. Questa statua si trovava al di sopra di una colonna, anche se ora ci rimane solo un capitello dorico decorato da un fregio di rosette che richiamano la sua corona. Si tratta di un capolavoro attraverso il quale si vuole rappresentare la forza indiscutibile della divinità.


Schiaccianoci in bronzo e lamina d’oro
Lo schiaccianoci rappresenta il puro desiderio di ricercare la bellezza. Basti soffermarsi sui bracciali dorati a spirale che impreziosiscono i due avambracci apparentemente femminili. Oltre ad essere un reperto di grande bellezza, poteva essere qualcosa di estremamente significativo, probabilmente era utilizzato durante riti speciali oppure per arricchire corredi funebri, ma non ci sono risposte certe a riguardo.
Acrobata
Lo spettatore viene colpito dal dinamismo di questa statua. L’acrobata rappresentata è così in bilico che sembra possa cadere da un momento all’altro, dunque risultano straordinarie le capacità nel rendere perfettamente la plasticità del movimento.


Anfore panatenaiche dell’Atleta di Taranto
Il nome di queste anfore, “Anfore panatenaiche” fa riferimento alla festa delle Grandi Panatenee, che si svolgeva ad Atene ogni quattro anni in onore della dea Atena, protettrice della città. Queste preziose anfore erano date come premio ai vincitori dei giochi atletici. Per i più curiosi che si chiedono quali fossero gli spor praticati, è sufficiente riporre lo sguardo su un lato del vaso dove vengono illustrate le specialità.
Orecchino a navicella in oro
Infine per celebrare la loro creatività, è doveroso ammirare l’orecchino a navicella in oro. Stiamo parlando proprio degli “Ori di Taranto” che sono stati fonte d’ispirazione per il grande marchio di Dior, tanto apprezzati dalla celebre influencer Chiara Ferragni. La composizione risulta piuttosto complessa e viene arricchita da pendenti in lamina intagliata, come le figure femminili alate. Sin dai tempi più antichi gli artigiani orafi tarantini hanno dimostrato uno straordinario gusto per la moda e la bellezza.

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