Sono noti i benefici della bellezza sulla salute mentale e fisica. L’esperienza estetica, ossia percezione di qualcosa di bello, che si tratti di opere d’arte o di paesaggi naturali, migliora la qualità della vita, allevia le sofferenze e, secondo alcuni studi, aiuterebbe persino il processo di guarigione in chi soffre di patologie anche importanti.
Lo sanno bene i volontari dell’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri), attivi presso gli ospedali “SS.Annunziata” e “San Giuseppe Moscati” di Taranto, che, oltre a svolgere l’importante funzione di aiutare i degenti nelle loro necessità quotidiane, propongono e mettono in atto numerose iniziative per rendere, per quanto possibile, piacevole la permanenza in ospedale.
L’ultima di tali iniziative, fortemente voluta dal presidente dell’AVO Anna Pulpito e incoraggiata dalla direzione aziendale dell’ASL e dalla direzione del Reparto di Oncologia del Moscati, è la realizzazione di un murale nella nuova sala d’attesa di quest’ultimo reparto. L’obiettivo è quello di rendere il più possibile accogliente e poco traumatico l’impatto di pazienti e familiari con la struttura sanitaria.
L’opera, intitolata “La luce della speranza”, rappresenta una spiaggia assolata dominata da un possente albero di glicine, simbolo di pace ma anche di fragilità esistenziale, che si innalza verso un cielo luminoso, simbolo di libertà e speranza.
L’autore è il pittore salentino Rosario Rosafio, che è stato coadiuvato da Anna e Cosimo Biandolino, Antonella De Bellis, Noemi Miccoli, Barbara Nocera, Maria Angela Pagliaro, Cosimo Principale e Stefania Stelluto. Tutti gli artisti hanno lavorato gratuitamente. Il materiale occorrente per la realizzazione del murale è stato donato dalla ferramenta di Talsano dei fratelli Cosimo e Luciano De Quarto.
Nella stessa sala, inoltre, è presente il pianoforte acquistato con i fondi raccolti in occasione del I Memorial “Totò Negro”, tenutosi presso il Teatro Petruzzelli di Bari nello scorso mese di ottobre.
Completa l’arredamento la splendida tenda realizzata gratuitamente da Michele e Giuseppe Spadafino, titolari dell’omonima merceria di Viale Liguria.
La nuova sala d’attesa, in definitiva, appare come un esempio virtuoso di come, con dedizione e tanta buona volontà, sia possibile concretamente intraprendere il percorso dell’umanizzazione delle strutture di ricovero, che appare uno degli obiettivi fondamentali di istituzioni e organizzazioni di cittadini nazionali e internazionali, nella convinzione che i sistemi e i percorsi sanitari dovrebbero porre al loro centro la persona considerata nella sua interezza.
Giuseppe Pesare