No al concerto in streaming: dalle 15, sui social contributi e testimonianze di artisti e anticipazioni dal docufilm dedicato all’Uno Maggio Taranto, che sarà trasmesso in tv in seconda serata su La7
Si è svolta stamattina la conferenza stampa di presentazione dell’evento Uno Maggio Taranto Libero e Pensante, quest’anno completamente differente rispetto alle passate edizioni. A causa della pandemia Coronavirus in corso, per rispetto delle norme vigenti e, soprattutto, per garantire la sicurezza e la salute di tutti, non sarà infatti possibile fare ciò che aveva avuto tanto successo negli ultimi anni: il grande concerto al Parco Archeologico delle Mura Greche sarà sostituito da una nuova formula sul web e da un docufilm che sarà trasmesso su La7.
“Non si tratterà della trasmissione del concerto in streaming, perché lo streaming non può sostituire l’evento fisico, emotivo, che ha bisogno della piazza e del contatto, della presenza delle persone – ha dichiarato l’attore Michele Riondino, direttore artistico, insieme a Diodato e Roy Paci, dell’evento – ma anche perché vogliamo testimoniare la nostra vicinanza agli artisti e agli operatori dello spettacolo che stanno vivendo un momento difficile (a causa dello stop di tutti gli eventi a causa del Coronavirus, ndr) e non sono tutelati. Abbiamo deciso anche di rispettare il dramma dell’umanità, i medici e i malati, per questo non faremo il concerto ma dedicheremo la giornata ai contributi che si susseguiranno sulle nostre pagine social.”
A partire dalle 15, allora, sui profili social dell’Uno Maggio Taranto Libero e Pensante si alterneranno quelle realtà sociali, politiche e associazionistiche che sarebbero state presenti sul palco. Saranno trasmessi anche contributi e testimonianze degli artisti vicini al progetto dell’Uno Maggio Libero e Pensante e anticipazioni del docufilm realizzato proprio al posto del concerto. Il docufilm sarà poi tramesso in tv, su La7, in seconda serata, dopo la trasmissione Propaganda Live.
“Abbiamo cercato, data la situazione, di fare qualcosa di differente, creando dei contenuti che potessero rimanere dopo il primo maggio – ha aggiunto Antonio Diodato, cantante legatissimo alla sua città tanto da dedicarle la vittoria del Festival di Sanremo – e così è nata l’idea del docufilm. Giorgio Testi, uno dei registi, sarebbe già dovuto venire a Taranto per realizzare un documentario sul concerto se si fosse svolto, allora insieme a lui abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso, coinvolgendo comunque gli amici artisti che sono stati sul palco in questi anni e anche quelli che avrebbero partecipato quest’anno per la prima volta” Il docufilm, diretto da Giorgio Testi, insieme a Francesco Zippel e Fabrizio Fichera, racconta – come riportato dagli stessi registi – la contraddizione di Taranto, la sua realtà drammatica ma anche la sua bellezza, grazie a contributi generosi e sorprendenti, forse amplificati dal fatto che essere bloccati in casa per il Coronavirus ha portato tutti a vivere quella paura per la propria salute e quella dicotomia tra salute e lavoro che i tarantini conoscono da sempre.
“Abbiamo riscontrato subito grande entusiasmo da parte di tutti gli artisti che hanno partecipato, ancora una volta gratuitamente al nostro progetto – continua Diodato – e li ringrazio, perché loro permettono alle parole del Comitato e dei tarantini di arrivare più lontano possibile. In questo modo i tarantini si sentono meno soli, più ascoltati.”
Tra gli artisti che hanno accolto l’invito a partecipare ci sono Vinicio Capossela, Piero Pelù, Samuel dei Subsonica, Elio Germano, Zerocalcare, Carolina Crescentini, Diego Bianchi e tanti altri e “Grazie al contributo di questi amici, il docufilm potrà avere vita propria – ha chiosato Roy Paci – e, dopo la messa in onda in tv, continuerà nel tempo. Noi porteremo avanti questo “materiale” oltre la giornata del Primo maggio perché il caso Taranto è importante poiché Taranto è ovunque le persone sono obbligate a scegliere tra il lavoro e la salute.”
È stata lanciata una raccolta fondi, il cui ricavato sarà interamente devoluto a Emergency.
Francesca Perrone