Ci vorrà ancora tempo ma non siamo all’anno zero.
E una parlamentare no vax interroga il ministro Speranza sulla scelta delle coorti su cui sperimentare
Normalmente ci vogliono circa 2 anni per portare a regime con efficacia una campagna di vaccinazione. Partendo dal momento in cui si avvia la sperimentazione. Ecco perché l’immediato futuro si presenta ancora molto complesso. Torneremo sicuramente ad uscire di casa ma dovremo ancora rispettare molte prescrizioni. Abbiamo trattato questo aspetto parlando delle 4 “D” + 1 ( QUI ).
Ma a che punto stiamo? Sul sito ufficiale del Ministero della Salute si parla della sperimentazione ormai avviata e della speranza di accelerare i tempi. ( QUI ). In sintesi:
“L’azienda italiana Advent IRBM di Pomezia e lo Jenner Institute della Oxford University hanno annunciato che inizieranno a fine aprile in Inghilterra i test accelerati del prototipo di vaccino anti Covid-19 su 550 volontari sani.
Il vaccino potrà essere disponibile già da settembre in modalità d’uso compassionevole per agenti delle forze dell’ordine e personale sanitario, ma sarà necessario molto più tempo perchè possa essere disponibile su larga scala per la popolazione.
Al momento l’azienda sta predisponendo i report scientifici da inviare all’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Quello italo-britannico non è comunque l’unico prototipo di vaccino in corsa. Sono infatti cominciati, e hanno dato primi risultati positivi, i test preclinici di cinque candidati vaccini italiani contro il coronavirus condotti dall’azienda Takis. “
Nel frattempo la deputata eletta con il M5S e oggi nel gruppo misto Sara Cunial, nota per le sue idee no vax, ha inoltrato un’interrogazione a risposta scritta per sollecitare il governo a dissociarsi dalle idee di chi vorrebbe sperimentare il vaccino su giovani sani e in particolare su militari. “In un recente articolo pubblicato sul The Journal of Infectious Diseases dal titolo Human challenge studies to accelerate coronavirus vaccine licensure – sostiene la Cunial – si afferma che i soggetti sottoposti ai test fatti al fine di accelerare il processo di controllo e di eventuale distribuzione dei vaccini contro il coronavirus rischiano di subire gravi malattie e addirittura il decesso”. L’interrogazione presentata (nr. 4/05185) il 9 aprile scorso si conclude cos’: “se il Governo stia ipotizzando di promuovere una sperimentazione di vaccini, utilizzando coorti di militari volontari, al fine di accelerare il processo di autorizzazione e immissione in commercio di vaccini contro il Sars-Cov-2, evenienza, questa, che secondo l’interrogante andrebbe esclusa, con una presa di posizione netta e ufficiale, rifiutando altresì l’acquisto o comunque l’approvvigionamento gratuito di vaccini testati con tali modalità su qualsiasi essere umano, essendo esse fortemente lesive della dignità umana e contrarie ai principi costituzionali dell’ordinamento italiano.“
foto : la deputata Sara Cunial