Le testimonianze dei cittadini tarantini, in particolare residenti nella zona di via Japigia, testimoniano la presenza di una situazione precaria che prosegue da circa un mese. Avviata anche una raccolta firme per una causa di risarcimento danni
TARANTO – Una vera e propria crisi elettrica affligge via Japigia. Da circa un mese – il 21 giugno secondo le testimonianze riportate – i cittadini si imbattono in continui blackout, che conseguono danni e disagi, per abitazioni private ed esercizi commerciali. Lo sconforto è all’ordine del giorno, dove le telefonate all’Enel proseguono insistentemente, ma senza risposta. Si ipotizzava che la mancanza di corrente potesse derivare dalle alte temperature e dall’utilizzo simultaneo dei condizionatori, ma quando ci siamo resi conto che i disservizi proseguissero indisturbati da circa un mese, era evidente che altre cause avessero causato l’interruzione della corrente. Abbiamo chiesto a dei commercianti e dei cittadini della zona le loro testimonianze. Circa due giorni fa, stanchi della situazione, sono scesi per strada a protestare. Una vera e propria protesta che ha attirato l’attenzione della Polizia Locale e della politica. Il risultato? L’installazione di un generatore di corrente rumoroso e dall’odore tossico di gasolio. Insomma, una beffa per chi ha riportato disagi continui nelle abitazioni, nonché notevoli danni economici agli esercizi commerciali, che hanno dovuto gettare via della roba ormai inutilizzabile. “I danni – riportano i commercianti di un’attività della zona – non hanno interessato solo via Japigia, ma anche via Diego Peluso e altre traverse. I problemi alla corrente interessano la zona da un mese e mezzo circa” – chiaro segnale, per indicare che di certo l’utilizzo simultaneo dei condizionatori non sarebbe la prima causa del disservizio. “Ci sono molti cittadini che vogliono fare una lettera al Comune per segnalare questi problemi. Altri hanno avviato una raccolta firme per avviare una causa di risarcimento danni. Spesso e volentieri rischiamo di buttare della roba, e questa volta non lo abbiamo fatto solo perché avevamo già dei generatori, che fortunatamente ci hanno aiutato. Pensiamo però a quei palazzi in cui gli ascensori non possono funzionare, con persone anziane costrette a salire le scale e magari percorrere più piani a piedi.” Problema che si ripercuote anche sulle persone anziane presenti nelle abitazioni. “È un problema perché hanno bisogno di refrigerio – afferma un cittadino – e hanno riportato disagi anche per gli ascensori che non funzionavano. Le proteste dei cittadini sono durate ore e hanno interessato più zone della via. Non capisco perché tante ore. Potrei capire per un’ ora al giorno, ma non per tutto il tempo in cui siamo stati senza corrente.”Un altro commerciante, titolare di un’officina, afferma di non essere riuscito a utilizzare nessun mezzo presente all’interno durante tutto l’arco della giornata, perché l’interruzione di corrente aveva impedito l’apertura della saracinesca. Due cittadini si sono resi protagonisti della protesta, creando una raccolta firme per l’avvio di una causa civile di risarcimento dei danni. “Abbiamo fatto la nottata e atteso che qualcuno venisse a chiederci informazioni – ci hanno spiegato – stiamo raccogliendo delle firme per avviare una causa contro e-distribuzione. In tutto ciò l’Enel non ha mai risposto alle nostre telefonate, lasciandoci nel disagio.Certi di poter approfondire meglio la vicenda, è necessario più che mai che la politica locale si curi di queste situazioni, a partire dalla protesta che ha interessato la via. Protesta che non sarà isolata senza un cambio di rotta.